Alessandro Borghi: l’evoluzione da ‘Supersex’ al figlio Heima
Alessandro Borghi, attore di spicco del panorama cinematografico italiano, si trova al culmine di un percorso professionale intenso e gratificante. Con il lancio della serie ‘Supersex’, esprime la sua soddisfazione per il lungo cammino compiuto: ‘Sono molto contento che la serie esca oggi, perché è stato un percorso lunghissimo.’ Questa esperienza segna una sorta di liberazione per Borghi e il suo team, che dopo tre anni di impegno vedono il frutto del loro lavoro consegnato al pubblico.
Il duro lavoro dietro le quinte
Borghi rivela che interpretare certe scene non è stato semplice: ‘È stato faticoso, anche da un punto di vista fisico. Non c’è nulla di più faticoso di fare l’amore per finta. Si fatica e non c’è mai il premio finale.’ La sua performance richiedeva uno sforzo costante, un’isometria emotiva e fisica che lo ha portato a esplorare nuove sfaccettature del suo talento attoriale. Inoltre, il legame con il personaggio interpretato è diventato profondo: ‘Quest’uomo a cui ormai voglio molto bene, mi ha aperto le porte di casa, del suo cuore, della sua mente.’
Scoprire l’uomo dietro la leggenda
La serie ‘Supersex’ non si limita a mostrare la vita di Rocco Siffredi, ma si propone di svelare l’uomo dietro il mito. Borghi riflette su questa sfida narrativa: ‘Quando una persona sta così tanto sotto i riflettori, tutti sono convinti di conoscerla perfettamente. Ma ci vedono attraverso il filtro del racconto, della narrazione.’ L’obiettivo è offrire al pubblico una prospettiva nuova e più intima sulla figura di Siffredi, toccando temi profondi come i legami familiari e l’amore.
Un’infanzia segnata
Nel racconto di Rocco Siffredi, emerge un capitolo cruciale della sua infanzia: l’esperienza di un bambino vulnerabile cresciuto tra le ombre dell’indifferenza familiare. Borghi sottolinea l’importanza di questo aspetto, mostrando il giovane Rocco Tano come un individuo in cerca di affetto e riconoscimento: ‘È un bambino nato tra i giardini di Ortona, che guardava la madre con gli occhi dell’amore, ma la mamma non guardava lui perché c’era un fratello che ne aveva un po’ bisogno.’
Empatia attraverso l’intrattenimento
La serie non ha solo colpito il pubblico, ma ha avuto un impatto profondo anche sulla famiglia di Siffredi. Linus, uno degli attori coinvolti, condivide che i figli di Rocco hanno acquisito una nuova prospettiva sul padre grazie a questa narrazione: ‘I figli di Rocco Siffredi hanno dichiarato di aver capito molto di più il loro padre grazie alla serie tv Netflix.’ Borghi riflette sul potere dell’intrattenimento di generare empatia e comprensione: ‘Il grande potere dell’intrattenimento è creare un’empatia che il solo racconto non può replicare.’
Un dialogo generazionale
Attraverso questa esperienza, Borghi ha notato come le nuove generazioni affrontino con maggiore apertura tematiche considerate tabù in passato: ‘I ragazzi sono curiosissimi. Essendo cresciuti in un contesto di assoluta libertà, parlano senza problemi di certe cose di cui magari ci ho messo 15 anni a parlare con i miei amici.’ Questo dialogo aperto e sincero tra generazioni diverse rappresenta un cambiamento culturale significativo, spingendo alla riflessione su come la società evolve nel tempo.