![La battaglia legale tra San Benedetto e Il Fatto Alimentare: Lo spot con Elisabetta Canalis al centro della disputa 1 20240306 123048](https://masainews.it/wp-content/uploads/2024/03/20240306-123048.webp)
San Benedetto vs. Il Fatto Alimentare: La Battaglia Legale sullo Spot con Elisabetta Canalis
Lo Spot della Discordia
San Benedetto si trova al centro di una controversia legale con Il Fatto Alimentare riguardo a uno spot pubblicitario che ha come protagonista Elisabetta Canalis. La pubblicità in questione mostrava Canalis che, al risveglio, bruciava le fette di pane per la colazione e usciva di casa con una bottiglietta di acqua minerale San Benedetto. Tuttavia, il sito di analisi sociale ‘Aestetica Sovietica’ ha segnalato al Iap che lo spot potrebbe far pensare che la bottiglietta sostituisse la colazione, essendo arricchita di nutrienti come calcio e magnesio. In risposta, lo Iap ha richiesto modifiche al contenuto dello spot, che è stato successivamente riproposto con modifiche significative.
La Posizione di San Benedetto
San Benedetto ha citato in giudizio Il Fatto Alimentare, sostenendo che due articoli pubblicati dalla testata abbiano causato danni per 1,5 milioni di euro. Nonostante la difesa del giornale affermi di aver solo riportato i fatti, l’azienda di San Benedetto ha continuato la battaglia legale. Dopo che il tribunale di Venezia ha respinto la richiesta di ritiro degli articoli, San Benedetto ha presentato un secondo ricorso, ma anche questo è stato rigettato. Il tribunale ha considerato la richiesta di censura illecita e ha ordinato a San Benedetto di coprire le spese legali della controparte. In risposta, San Benedetto ha avviato un’azione legale per diffamazione, chiedendo un risarcimento di 1,5 milioni di euro e sostenendo che la propria immagine sia stata danneggiata.Il Fatto Alimentare ha respinto le accuse, definendo l’azione legale di San Benedetto come un tentativo di costringere il giornale a spendere ingenti somme per difendersi. Gli avvocati della testata hanno chiesto al giudice di rigettare le accuse e di far sì che San Benedetto copra le spese legali. Inoltre, è stata richiesta una penale corrispondente al 10% del danno ipotizzato per aver intrapreso una causa temeraria. La disputa si protrarrà in Tribunale a metà marzo a Venezia, evidenziando la complessità e la tensione della controversia in corso.