Ferragni e Pigna: Il Conflitto Etico nell’Industria dell’Influencer Marketing
Fenice srl, la società gestrice dei marchi dell’influencer Chiara Ferragni, ha espresso la propria posizione riguardo alla controversia con Cartiere Pigna spa, evidenziando la presunta violazione contrattuale da parte di quest’ultima nell’interruzione dei rapporti commerciali. La decisione di Pigna di porre fine alla partnership è stata definita come “comportamento illegittimo e strumentale” dalla parte lesa. Fenice contesta non solo la legittimità di tale interruzione unilaterale, ma anche la modalità con cui è stata comunicata al pubblico prima che a loro stessi, accusando l’azienda di mancare al dovere di buona fede contrattuale.
La Posizione del Codacons: Violazione degli Obblighi Contrattuali e Etici
Secondo il Codacons, l’interruzione del contratto da parte di Pigna rappresenta un inadempimento grave che potrebbe giustificare la risoluzione dello stesso, lasciando però aperta la possibilità di agire per il risarcimento dei danni subiti. L’associazione sottolinea che la scelta di Pigna di porre fine all’accordo contrattuale è legittima, in quanto mira a preservare valori etici che sarebbero stati compromessi da pratiche commerciali discutibili.
Il Codacons critica la società Fenice per aver definito strumentale il riferimento al codice etico nel contesto della collaborazione con Pigna, sottolineando che sarebbero state prese azioni legali a tutela degli interessi danneggiati dalla presunta violazione contrattuale. L’associazione si dichiara pronta ad affiancare legalmente Pigna e altre aziende coinvolte con Chiara Ferragni in eventuali azioni giuridiche, evidenziando la gravità delle condotte illecite sanzionate dall’Antitrust.