Ugo Mulas
, fotografo di fama internazionale, ha lasciato un’impronta indelebile nel mondo dell’arte con la sua capacità di catturare l’essenza e l’anima degli eventi artistici che ha documentato nel corso della sua carriera. Nato nel 1928, Mulas si trasferì a Milano nel 1948, dove iniziò a immergersi nell’ambiente artistico e culturale della città. La sua sensibilità artistica lo portò a frequentare luoghi iconici come il bar Jamaica, diventando presto un punto di riferimento per intellettuali e artisti dell’epoca.
La Biennale di Venezia e l’incontro con la Pop Art
Il fotografo iniziò ufficialmente la sua carriera documentando la Biennale di Venezia del 1954, diventandone il fotografo ufficiale fino al 1972. Fu proprio durante questo periodo che Mulas si immerse nelle profondità della scena artistica, cogliendo ogni sfumatura e ogni dettaglio con il suo obiettivo. L’incontro con la Pop Art alla Biennale di Venezia del 1964 fu un momento decisivo che lo spinse ad attraversare l’oceano per narrare la vivace scena artistica newyorkese. In America, immortalò icone del calibro di Marcel Duchamp, Jasper Johns, Frank Stella, George Segal, Roy Lichtenstein e Andy Warhol, contribuendo così a creare un prezioso archivio visivo di un’epoca straordinaria.
Saul Steinberg: L’arte della vignetta senza confini
Saul Steinberg, celebre vignettista e illustratore, ha lasciato un’impronta indelebile nel mondo dell’arte con il suo stile unico e inconfondibile. Nato nel 1914 da una famiglia di origine ebraica, Steinberg si trasferì in Italia nel 1933 per studiare architettura al Politecnico di Milano. Qui ebbe l’occasione di immergersi nell’ambiente culturale milanese, stringendo amicizie che avrebbero influenzato la sua carriera artistica. Nonostante le avversità legate alle leggi razziali, Steinberg mantenne viva la sua vena creativa e il suo spirito indomito, che lo portarono a trasferirsi negli Stati Uniti, dove divenne una figura di spicco nel panorama dell’illustrazione.Le illustrazioni surreali e ironiche di SteinbergLe vignette di Steinberg, caratterizzate da un tratto distintivo e da un’ironia sottile, sono diventate un simbolo della sua genialità artistica. Le sue opere, spesso surreali e ricche di dettagli intricati, hanno conquistato il pubblico di tutto il mondo grazie alla loro capacità di comunicare concetti complessi attraverso immagini semplici ma eloquenti. Steinberg ha saputo cogliere l’essenza dell’arte e della società del suo tempo, trasformando ogni disegno in una riflessione profonda e universale sulla condizione umana. La sua lunga collaborazione con il ‘New Yorker’ e le numerose mostre che hanno esposto le sue opere confermano il suo status di artista eclettico e visionario, capace di attraversare confini e generazioni con la sua straordinaria creatività.