Ugo Mulas: L’occhio sulla scena artistica del XX secolo
Ugo Mulas, celebre fotografo italiano, ha lasciato un’impronta indelebile nel mondo dell’arte. Il suo percorso inizia con l’avvicinamento all’ambiente artistico negli anni ’50, frequentando luoghi simbolo come il bar Jamaica a Milano. La sua carriera si consolida rapidamente, partendo dall’esperienza alla Biennale di Venezia del 1954, dove inizia a documentare gli avvenimenti più significativi del panorama artistico del tempo. Mulas diventa il fotografo ufficiale della Biennale fino al 1972, catturando con la sua macchina gli istanti salienti dell’arte contemporanea.
Intrigato dalla Pop Art presentata nel 1964 alla Biennale di Venezia, Mulas si spinge oltre confini nazionali per documentare la scena artistica newyorkese. Questo viaggio negli Stati Uniti lo porta a ritrarre icone dell’arte come Marcel Duchamp, Jasper Johns, e Andy Warhol, tra gli altri. La sua sensibilità artistica si esprime anche attraverso la documentazione di contestazioni e mostre di rilevanza internazionale, come la ‘Documenta’ a Kassel e la mostra curata da Achille Bonito Oliva a Roma. Collabora attivamente con l’industria, la pubblicità e la moda, aprendo nuove prospettive di dialogo tra arte e settori apparentemente distanti. La sua ricerca artistica culmina nelle ‘Verifiche’, una serie di opere che indagano la materia fotografica in tutte le sue sfaccettature, sottolineando la complessità dei codici tecnici e linguistici dell’immagine fotografica.
Saul Steinberg: L’arte dell’ironia e della fantasia surreale
Saul Steinberg, vignettista e illustratore di fama internazionale, porta avanti un percorso artistico caratterizzato da ironia e fantasia surreale. Nato in una famiglia ebrea di media borghesia nel 1933, Steinberg si trasferisce in Italia per studiare architettura a Milano, dove inizia la sua collaborazione con la rivista ‘Bertoldo’. L’esperienza milanese lo porta a incontrare importanti intellettuali dell’epoca, contribuendo a plasmare il suo mondo artistico. Tuttavia, a causa delle leggi razziali, è costretto a lasciare l’Italia per stabilirsi negli Stati Uniti, dove la sua carriera decolla definitivamente.
Il suo segno distintivo, caratterizzato da tratti angolosi e ghirigori barocchi, diviene iconico nelle sue illustrazioni pubblicate su riviste prestigiose come il ‘New Yorker’. Le sue opere, spesso surreali e fantasiose, riflettono un’intelligenza straordinaria e una capacità unica di cogliere e rappresentare la complessità del mondo contemporaneo. Dopo aver vissuto la Seconda guerra mondiale e pubblicato il suo primo volume di successo nel 1945, Steinberg mantiene un legame profondo con l’Italia, in particolare con Milano, grazie all’amicizia instaurata con Aldo Buzzi. Le sue illustrazioni continuano a essere apprezzate e esposte in mostre di prestigio in tutto il mondo, testimoniando la sua genialità artistica senza tempo.