![Vodafone rifiuta l'offerta di Iliad: verso una nuova alleanza nel mercato delle telecomunicazioni 1 20240131 114823](https://masainews.it/wp-content/uploads/2024/01/20240131-114823.webp)
Vodafone declina l’offerta di Iliad: verso una nuova alleanza?
Nel dinamico mercato delle telecomunicazioni, la recente mossa di Vodafone ha suscitato non poche discussioni: la compagnia ha infatti respinto una proposta di fusione avanzata da Iliad, nonostante i termini economicamente vantaggiosi. L’offerta rinnovata, che migliorava quella del 18 dicembre, prevedeva la creazione di una Newco pariteticamente detenuta dalle due aziende. Vodafone avrebbe ricevuto il 50% della Newco, 6,6 miliardi di euro in cash—100 milioni in più della prima offerta—e un finanziamento soci per 2 miliardi di euro, con un enterprise value di 10,45 miliardi di euro. Dal suo lato, Iliad avrebbe ottenuto il 50% della Newco, 0,4 miliardi di euro in cash—100 milioni in meno della proposta precedente—e ugualmente un finanziamento soci per 2 miliardi di euro, con un enterprise value di 4,25 miliardi di euro. Un elemento cruciale è stato il passo indietro di Iliad sulla call option per l’acquisto a termine del 100% della Newco, un fattore di scontento per Vodafone, che vedeva tale opzione come una trasformazione della joint venture in un acquisto dilazionato delle sue attività italiane da parte di Iliad.
Le ragioni di una scelta strategica
La decisione di Vodafone sembra essere guidata dalla prospettiva di un accordo più favorevole con Fastweb, come suggeriscono gli analisti. Questa ipotesi è rafforzata dalla posizione di Xavier Niel, patron di Iliad, il quale, nonostante la concorrenza, detiene una quota del 2,5% in Vodafone. Alla richiesta di dettagli sulle trattative tra Vodafone e Swisscom, proprietaria di Fastweb, quest’ultima ha preferito non esprimersi, mantenendo un riservato "no comment".
La strategia di Iliad Italia
Il gruppo Iliad, capitanato da Niel, sostiene la solidità della propria offerta, ritenendola "la migliore business combination possibile a vantaggio del mercato e del settore delle telecomunicazioni italiani". Con oltre 10,5 milioni di utenti mobile sin dal lancio nel maggio 2018 e un ruolo da leader di mercato per la crescita netta di utenti tra i principali operatori di rete fissa, nonché ricavi per più di un miliardo di euro nel 2023, Iliad Italia non sembra intimorita dal rifiuto di Vodafone. Il gruppo francese ha infatti dichiarato che continuerà a perseguire la propria strategia stand-alone, mirando al rafforzamento della propria posizione nel mercato italiano e alla conquista di quote di mercato in tutti i segmenti.
Possibili nuove alleanze in vista
Nonostante il rifiuto di Vodafone, si moltiplicano le speculazioni su possibili nuovi scenari di alleanza per Iliad. In particolare, si guarda a Tim, che, una volta separata la rete, potrebbe diventare un target appetibile per una collaborazione. Fonti finanziarie rivelano che, nell’estate del 2022, Iliad e Tim avevano già iniziato una discussione in tal senso, non concludendosi però positivamente.
Il settore delle telecomunicazioni sotto i riflettori
Il comparto delle telecomunicazioni è costantemente sotto osservazione, soprattutto a Piazza Affari, dove le mosse di Tim attirano l’attenzione degli investitori. Oggi è particolarmente atteso l’esito dell’esclusiva concessa a Kkr per un’offerta migliorativa per Sparkle. Sembra che il fondo statunitense e il ministero dell’Economia abbiano trovato un’intesa sulla proposta non vincolante che dovrebbe inserirsi nel più ampio progetto di Kkr e del governo per la rete di Tim. Nel frattempo, a seguito delle notizie, il titolo Vodafone ha registrato un calo sul mercato di Londra.
Il panorama delle telecomunicazioni è notoriamente competitivo e soggetto a rapidi cambiamenti. Le strategie adottate dalle compagnie non solo riflettono le dinamiche di mercato ma rivelano anche come le posizioni di potere possano essere rinegoziate in funzione di alleanze e acquisizioni. L’epilogo dell’offerta di Iliad e le mosse future di Vodafone e Tim saranno certamente indicatori cruciali per comprendere le future configurazioni del settore.