Le Borse europee chiudono in rosso una settimana turbolenta
Le piazze finanziarie del Vecchio Continente hanno archiviato l’ultima sessione della settimana con una performance complessivamente negativa, nonostante un lieve recupero nella giornata di venerdì. In particolare, la Borsa di Milano ha registrato una flessione dell’1,8%, segnando una delle performance peggiori tra i principali listini europei, insieme a Madrid e Parigi. La debolezza del settore bancario e del comparto automotive, quest’ultimo arretrato del 3% a livello europeo, ha pesato notevolmente sui mercati. A Piazza Affari, Stellantis ha perso l’11,8% in seguito alla pubblicazione dei conti, mentre Iveco ha ceduto il 3,2%.
In controtendenza, alcuni titoli hanno saputo resistere alla corrente negativa, tra cui Inwit e Recordati, quest’ultima in rialzo del 3,4%. Anche le utilities hanno offerto un contributo positivo, con una crescita media dell’1,3% in Europa. Erg e A2A si sono distinte sul Ftse Mib, con rialzi del 3,1% e del 3,9% rispettivamente, grazie alle previsioni ottimistiche degli analisti riguardo un possibile rialzo della guidance 2024, favorito dalle abbondanti precipitazioni nevose che promettono un incremento della produzione idroelettrica.
Il dato sull’occupazione USA delude le attese ma accende speranze sui tassi
Il rapporto sull’occupazione negli Stati Uniti relativamente ad aprile ha mostrato un incremento di posti di lavoro inferiore alle attese, con soli 175.000 nuovi lavori creati contro i 240.000 previsti dagli analisti. Questo risultato ha sollevato nuove speranze su possibili tagli dei tassi da parte della Federal Reserve entro la fine dell’anno, nonostante il Ftse Mib non abbia reagito positivamente a questa novità, chiudendo la giornata in rosso.
La disoccupazione ha leggermente toccato il 3,9%, un lieve aumento rispetto al 3,8% previsto, mentre i salari orari medi hanno registrato una crescita dello 0,20% su base mensile. Questi dati, insieme alla diminuzione della settimana lavorativa media e alla leggera contrazione nell’attività economica del settore servizi negli USA, indicano una possibile modifica nel percorso di politica monetaria della Fed, con gli operatori di mercato che ora scommettono su due riduzioni dei tassi di interesse da 25 punti base ciascuna entro la fine dell’anno.
Il settore servizi USA segnala una contrazione
L’attività economica nel settore servizi degli Stati Uniti ha mostrato segni di contrazione nel mese di aprile, con l’indice ISM servizi sceso sotto le aspettative a 49,4 punti. Questa contrazione, la quarta negli ultimi 169 mesi, segnala una lieve frenata nel comparto terziario americano, spesso considerato un barometro dell’economia nel suo insieme.
Le componenti del sondaggio ISM indicano una diminuzione nell’andamento aziendale e nell’occupazione, mentre i nuovi ordini e i prezzi hanno registrato movimenti discordanti. Questi dati, insieme al rapporto sull’occupazione, potrebbero spingere la Federal Reserve a riconsiderare la propria politica monetaria nei prossimi mesi, in particolare riguardo alle aspettative di inflazione e crescita economica. Con l’ultima seduta in leggero rialzo, grazie ai dati sull’occupazione peggiori delle previsioni, il mercato segue con attenzione le mosse della banca centrale americana, in una fase ancora piena di incertezze e sfide economiche.
Nei mercati internazionali, il prezzo del petrolio ha visto un calo significativo, con il Brent e il WTI che hanno perso rispettivamente il 6,8% e il 4,8%, mentre l’euro ha guadagnato lo 0,7% sul dollaro. Queste dinamiche riflettono l’incertezza che continua a dominare gli scenari economici globali, con gli investitori che cercano di interpretare i segnali misti provenienti dalle economie maggiori e dalle decisioni delle banche centrali.
La settimana si chiude quindi con un clima di cauta attesa, mentre gli analisti e gli investitori valutano le possibili direzioni che prenderanno i mercati finanziari nel prossimo futuro. La speranza di un’allentamento nella politica monetaria della Fed, insieme all’analisi dei dati economici in arrivo, guiderà le decisioni di investimento nelle prossime settimane, in un contesto ancora segnato da molteplici fattori di incertezza.