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Stellantis e Volkswagen: trimestrali sottotono, tra cali di ricavi e proteste sindacali
Nel panorama automobilistico globale, i risultati finanziari del primo trimestre del 2024 delineano un contesto di sfide e incertezze per giganti dell’industria come Stellantis e Volkswagen. Il gruppo Stellantis ha rivelato una contrazione dei suoi ricavi del 12%, attestandosi poco al di sotto dei 42 miliardi di euro. Una situazione complessa, attribuita dall’azienda a ‘minori volumi, effetti cambio valutari e mix sfavorevoli’, sebbene parzialmente mitigata da ‘prezzi in tenuta’. Le vendite di veicoli hanno segnato una flessione del 10%, con 1.335.000 unità consegnate. Di fronte a questi numeri, la reazione del mercato è stata inequivocabile, con il titolo Stellantis che ha subito una battuta d’arresto, calando in borsa di quasi l’8%.
Da sottolineare, nelle settimane precedenti l’annuncio dei risultati, era stata approvata una significativa rivalutazione della retribuzione per l’amministratore delegato del gruppo, che ha visto il suo stipendio aumentare del 55%, raggiungendo i 23,4 milioni di euro annui. Nonostante il contesto economico, l’azienda ha annunciato il pagamento di un dividendo ordinario di 1,55 euro per azione, in aumento del 16% rispetto all’anno precedente, con l’Exor degli Agnelli-Elkann, principale beneficiario, detenendo il 14,2% di Stellantis.
Le tensioni lavorative a Pomigliano d’Arco
Parallelamente alle sfide finanziarie, Stellantis affronta tensioni sul fronte laborale. Lo stabilimento di Pomigliano d’Arco ha vissuto momenti di fermo a causa di uno sciopero di otto ore per turno, indetto da Fim, Uilm, Fismic, e Uglm. Le ragioni della protesta sono molteplici, tra cui spiccano la carenza delle norme di sicurezza in fabbrica e il mancato ripristino della scala mobile per la mensa. Le voci sindacali, rappresentate da Crescenzo Auriemma e Giuseppe D’Alterio, esprimono la necessità di ‘garanzie certe per il futuro’ e una linea dura sulla questione sicurezza.
Il confronto con Volkswagen
Non è solo Stellantis a navigare in acque tumultuose. Anche il colosso tedesco Volkswagen ha reso noti i propri risultati finanziari per lo stesso periodo, mostrando un calo dei ricavi dell’1% rispetto all’anno precedente, con cifre che ammontano a 75,5 miliardi di euro. I profitti operativi hanno subito una riduzione del 20,2%, attestandosi a 4,6 miliardi di euro, mentre l’utile netto ha segnato un decremento del 21,6%, fermandosi a 3,7 miliardi. La performance in termini di vendite di veicoli rivela un calo del 2% a 2,08 milioni di unità, sebbene le consegne ai clienti abbiano registrato un incremento del 3,1%, raggiungendo i 2,1 milioni. Questi dati evidenziano le difficoltà condivise dall’industria automobilistica in un contesto economico globalmente incerto.
La concorrenza nel settore automobilistico è sempre più una corsa all’innovazione e all’efficienza, in cui anche le più piccole fluttuazioni economiche e i cambiamenti nelle preferenze dei consumatori possono avere impatti significativi. La capacità di adattarsi rapidamente a queste dinamiche sarà cruciale per il successo a lungo termine. La sfida per Stellantis e Volkswagen non è solo di natura finanziaria ma anche sociale, con la necessità di bilanciare le aspettative dei lavoratori, la sicurezza lavorativa e le prestazioni economiche. La direzione presa da queste aziende nei prossimi mesi potrebbe delineare nuove strategie di gestione nel settore, in un momento in cui le priorità economiche e sociali si intrecciano strettamente.
Il settore automobilistico si trova così a un bivio, dove la gestione delle risorse umane e la sostenibilità finanziaria giocano ruoli sempre più critici. Le decisioni prese ora da giganti come Stellantis e Volkswagen non solo determineranno il loro futuro ma potrebbero anche segnare il cammino per l’intera industria, nel tentativo di navigare le complesse acque dell’economia globale e delle aspettative sociali del XXI secolo.