Il Futuro della TV Italiana: Tra Eccellenza e Sfide del Mercato Globale
La televisione italiana è spesso percepita come un settore in declino, schiacciato dall’inarrestabile avanzata del digitale. Eppure, secondo Andrea Imperiali, ex dirigente di Auditel, la realtà è ben diversa. Con una carriera che vanta esperienze in Mediaset, Telecom e Pirelli, Imperiali ha osservato da vicino l’evoluzione del settore televisivo nazionale, sottolineando come l’Italia rappresenti un caso unico nel panorama internazionale, capace non solo di tenere testa alle sfide del nuovo millennio ma di attirare investimenti esteri grazie alla sua capacità di innovazione.
Parlando della storia e delle basi su cui si fonda il successo della televisione nel Belpaese, Imperiali non manca di ricordare il ruolo fondamentale giocato da figure come Biagio Agnes e Silvio Berlusconi. Fu loro, infatti, a porre le basi di Auditel, creando un sistema di misurazione degli ascolti che avrebbe garantito una concorrenza equa e trasparente nel mercato televisivo italiano.
L’Evoluzione di Auditel nel Contesto Digitale
Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, la televisione e Auditel non sono rimasti indietro di fronte alla rivoluzione digitale. Anzi, hanno saputo adattarsi, investendo in tecnologie avanzate come la blockchain e l’intelligenza artificiale per garantire la massima precisione e trasparenza nella raccolta dati. Oggi, Auditel può vantare un “SuperPanel” di 16.100 famiglie, il più grande al mondo in rapporto alla popolazione, che permette di seguire i consumi televisivi attraverso una pluralità di dispositivi, dagli schermi tradizionali ai dispositivi connessi.
Questa capacità di innovare e di adattarsi ha permesso alla televisione italiana di registrare un incremento dell’1,4% nella Total Audience nel 2023, un risultato controcorrente rispetto alla tendenza generale di erosione degli ascolti che caratterizza le televisioni europee.
Le Sfide del Mercato Globale e il Futuro della TV in Italia
Tuttavia, nonostante questi successi, il settore televisivo italiano non è al riparo da pericoli. La crescente concorrenza internazionale, l’emergere di giganti digitali che sfuggono a ogni forma di regolamentazione locale e godono di vantaggi fiscali significativi, rappresenta una minaccia per i broadcaster nazionali. Imperiali sottolinea l’importanza di un intervento dell’Unione Europea per garantire regole del gioco eque per tutti gli attori del mercato, al fine di preservare la diversità e la competitività del settore televisivo europeo, inclusa l’Italia.
Dopo otto anni al timone di Auditel, Imperiali ha deciso di non ricandidarsi per un nuovo mandato, lasciando l’azienda con un’eredità di trasparenza e modernizzazione. La sua gestione ha visto Auditel attraversare e superare sfide significative, posizionandola come un punto di riferimento a livello europeo e internazionale nel campo delle misurazioni degli ascolti televisivi. La decisione di lasciare la presidenza è stata motivata dal desiderio di lasciare spazio a una guida meno operativa e più orientata all’indirizzo strategico, ma il legame con Auditel e il mercato televisivo italiano rimane forte.
La televisione italiana, con la sua storia di innovazione e capacità di adattamento, si trova di fronte a sfide significative ma anche a grandi opportunità. Il mercato globale esige velocità, flessibilità e soprattutto equità nelle regole, elementi fondamentali per garantire il futuro di un settore che, nonostante le previsioni, continua a dimostrare una sorprendente vitalità.