L’Iran e il criptoverso: strategie di potere e influenze geopolitiche
La Repubblica Islamica dell’Iran ha saputo cogliere le opportunità offerte dal mondo delle criptovalute, trasformandole in strumenti di potere geopolitico e finanziario. Secondo Elham Makdoum, esperta di crypto-intelligence e geopolitica delle criptovalute, l’Iran utilizza le valute digitali per aggirare sanzioni, finanziare operazioni e allargare la propria influenza. Le recenti turbolenze nel mercato delle criptovalute, con perdite che ammontano a 2,5 miliardi di dollari e un crollo del bitcoin del 7,7%, sembrano nascondere dietro di sé anche le mosse calcolate di Teheran.
Il crollo del bitcoin e l’ombra dell’Iran
Il mercato criptovalutario ha subito un duro colpo, con il bitcoin che ha toccato quota sessantamila dollari, segnando il più grande calo da marzo 2023. Contrariamente a quanto sostenuto da alcuni analisti, che vedono nel panico generato dall’attacco dell’Iran a Israele la causa del crollo, vi è chi, come Ash Crypto, insider del settore, attribuisce la crisi a manovre speculative compiute da wallet iraniani sui futures delle criptovalute. Le operazioni di leva in short, capaci di generare ingenti guadagni in brevissimo tempo, avrebbero permesso all’Iran di finanziare l’operazione militare contro Tel Aviv.
Strategie speculative e potere economico
La capacità dell’Iran di influenzare il mercato criptovalutario non deve sorprendere, considerando che il paese mina il 5% dei bitcoin a livello mondiale, generando ricavi che superano il miliardo di dollari. Questa attività, sommata alla presenza di numerose mining farm clandestine, pone l’Iran in una posizione di forza nel criptoverso. Secondo quanto riportato, l’Iran avrebbe utilizzato parte dei suoi bitcoin per finanziare l’attacco a Israele, per poi riacquistarli a un prezzo inferiore, guadagnando dalla speculazione e coprendo i costi dell’operazione militare.
Il ruolo delle criptovalute nella geopolitica iraniana
La scelta dell’Iran di puntare sulle criptovalute come strumento di influenza geopolitica non si limita alle operazioni speculative. L’impiego di valute digitali come Tron, apprezzata per le sue transazioni ultraveloci e un maggiore pseudoanonimato, evidenzia una strategia ben più ampia. Teheran e l’Asse della resistenza hanno sviluppato un know-how significativo nell’uso delle criptovalute, sfruttandole per evadere sanzioni e finanziare le proprie reti a livello globale. Questa profonda conoscenza del criptoverso posiziona l’Iran tra le principali cripto-potenze a livello mondiale, accanto a Stati Uniti, Cina e Russia.
Mining e alleanze internazionali nell’era delle criptovalute
Il mining delle criptovalute rappresenta un’ulteriore frontiera di influenza per l’Iran, che, nonostante le sanzioni internazionali, ha saputo creare una solida infrastruttura per la generazione di valuta digitale. La collaborazione con nazioni come la Cina nel campo delle mining farm testimonia l’importanza strategica delle criptovalute nella politica di Teheran. Queste alleanze, che spesso sconfinano in ambiti come la guerra cibernetica e il finanziamento di attività illecite, rivelano un panorama complesso, in cui le criptovalute si configurano come strumenti di potere economico e politico.
La dinamica tra criptovalute e geopolitica è sintomo di un cambiamento epocale nelle relazioni internazionali, dove le valute digitali si rivelano essere non solo mezzi di speculazione finanziaria ma veri e propri strumenti di strategia globale. L’Iran, con le sue sofisticate operazioni nel criptoverso, dimostra come le criptovalute possano essere impiegate per rafforzare la propria posizione su scala mondiale, sfidando gli equilibri tradizionali e delineando nuovi scenari di potere.