Crac Chl spa: Bancarotta e Indagini per i Pionieri dell’E-Commerce Italiano
La storia di Chl spa, società fiorentina pioniera dell’e-commerce in Italia, è giunta a un epilogo amaro. Fondata prima dell’avvento di giganti come Amazon, Chl ha rappresentato un esempio di innovazione e successo nel commercio online, specializzandosi nella vendita di componenti per computer, prodotti di telefonia, audio, video e fotografia. Nonostante il prestigioso debutto in Borsa nell’indice FTSE Italia Small Cap, la società ha incontrato un destino infausto, culminato nel gennaio del 2020 con la dichiarazione di fallimento da parte del tribunale di Firenze.
Oggi, a distanza di quattro anni da quel triste epilogo, la procura di Firenze, guidata dai pubblici ministeri Christine Von Borries e Fabio Di Vizio, ha chiuso le indagini, mettendo in luce un scenario di presunte irregolarità contabili che avrebbero contribuito alla crisi dell’azienda. Al centro delle accuse, la manipolazione dei bilanci per nascondere perdite significative, una pratica che avrebbe coinvolto non solo i vertici aziendali ma anche i membri del consiglio di amministrazione e i controllori esterni.
Accuse Gravose e un Elenco di Indagati
Il numero degli indagati ammonta a 47, tra cui figurano personalità di rilievo come Fernando Franchi, uno dei fondatori di Chl, che ha presieduto il consiglio di amministrazione fino al 2016, e suo fratello, che gli è succeduto. L’elenco comprende anche una significativa presenza di aretini, tra cui Roberto Rondoni, Raimondo e Sauro Landi, Maria Grazia Cerè, sottolineando l’importanza che la società aveva nel tessuto economico locale.
Secondo le ricostruzioni degli inquirenti, gli amministratori esecutivi avrebbero elaborato bilanci falsi, approvati poi dagli organi di controllo e dalla società di revisione, e infine depositati presso il registro delle imprese. Gli amministratori non esecutivi, d’altra parte, avrebbero omesso di intervenire per impedire la diffusione di tali bilanci inaccurati. Viene inoltre contestato ai membri del ‘Co.co.ge.’ (Collegio dei controllori) di non aver adeguatamente esercitato i propri doveri di vigilanza e segnalazione di fronte a irregolarità gravi.
Una Catena di Eventi Sfortunati
Le indagini hanno messo in luce come all’interno dei bilanci di Chl fossero state inserite informazioni erronee riguardanti anche il valore delle partecipazioni in altre società, alcune delle quali sono fallite, come Frael spa, Farmachl e Terra spa. Quest’ultima è legata anche alla vicenda della bancarotta di Bcm spa, evidenziando una rete di relazioni aziendali complesse e problematiche.
La notizia del fallimento di Chl e delle successive indagini ha scosso non solo il mondo dell’e-commerce ma anche il tessuto imprenditoriale italiano, mostrando come anche le realtà più innovative e in apparenza solide possano celare vulnerabilità significative. Il caso Chl diventa così un monito per il settore, sottolineando l’importanza di una gestione trasparente e di controlli accurati.
La Risposta del Mercato e le Prospettive Future
La sospensione delle azioni di Chl da parte della Consob, nel dicembre del 2019, fu il primo campanello d’allarme di una situazione economica, patrimoniale e finanziaria in rapido deterioramento. Questa decisione ha segnato l’inizio della fine per la società, che poco dopo avrebbe affrontato la dichiarazione di fallimento.
Il crac di Chl spa rappresenta una pagina buia per l’e-commerce italiano, un settore che negli ultimi anni ha visto una crescita esponenziale e che ora deve fare i conti con le sfide poste dalla necessità di una maggiore regolamentazione e sorveglianza. La storia di Chl insegna che l’innovazione e il successo devono sempre andare di pari passo con la sostenibilità e la correttezza gestionale. Mentre il processo giudiziario segue il suo corso, la comunità imprenditoriale e i consumatori osservano con attenzione, sperando che dalla crisi possano emergere lezioni preziose per il futuro.