Il futuro bancario siciliano: BAPR verso l’acquisizione di Banca Popolare Sant’Angelo
Un importante passo avanti verso la creazione di un nuovo gigante nel panorama bancario siciliano è stato compiuto con l’offerta vincolante presentata da Banca Agricola Popolare di Ragusa (BAPR) per l’acquisizione di Banca Popolare Sant’Angelo. Questa mossa rappresenta non solo un potenziale salvataggio per l’istituto di Licata, in difficoltà da tempo, ma anche la creazione di un polo bancario di riferimento per l’economia locale.
L’offerta di BAPR, annunciata nei giorni scorsi, è attualmente sotto esame dal Consiglio d’Amministrazione di Banca Popolare Sant’Angelo. L’istituto ha comunicato che il processo di aggregazione mira a ‘garantire un equilibrio economico e patrimoniale idoneo ad assicurare un percorso di sviluppo sostenibile nel medio periodo’, offrendo una luce di speranza per il futuro dell’istituto.
Un anno di transizione per Banca Popolare Sant’Angelo
Nel corso del 2023, Banca Popolare Sant’Angelo ha affrontato una serie di sfide, tra cui verifiche ispettive da parte della Banca d’Italia. Queste hanno portato all’avvio della ricerca di un partner solido, culminata ora nell’offerta di BAPR. A causa di queste vicissitudini, l’istituto ha sospeso la redazione del nuovo piano industriale 2024-2026, cruciale per valutare la recuperabilità delle imposte differite attive non qualificate.
Nonostante le difficoltà, Banca Popolare Sant’Angelo vanta una storia centenaria e un radicamento profondo in Sicilia. Con oltre 7700 azionisti e più di 40.000 clienti, la banca rappresenta un punto di riferimento importante per l’economia locale, gestendo una raccolta totale che ha superato i 1.300 milioni di euro a fine 2023.
Le performance economiche di Banca Popolare Sant’Angelo
Il 2023 ha visto la banca navigare in acque turbolente, con una raccolta diretta che ha mostrato una crescita di 25,5 milioni di euro e una raccolta indiretta in aumento di 11,5 milioni di euro. Tuttavia, gli impieghi lordi a clientela hanno subito una riduzione, principalmente a causa delle cessioni di crediti deteriorati e dell’attività di derisking focalizzata sulla clientela Corporate.
I ricavi da attività caratteristica hanno superato i 32 milioni di euro, nonostante l’esercizio abbia registrato eventi non ricorrenti che hanno inciso negativamente sul bilancio. Tra questi, la marcata riduzione del fair value delle quote FIA e accantonamenti significativi per contenziosi di natura fiscale, che hanno portato a un risultato negativo ante imposte di 7,3 milioni di euro per il 2023.
Le prospettive future e l’importanza dell’aggregazione
La proposta di acquisizione da parte di BAPR apre scenari promettenti per Banca Popolare Sant’Angelo e per il tessuto economico siciliano in generale. L’eventuale successo di questa operazione segnerebbe un importante passaggio verso la stabilizzazione e il rilancio dell’istituto, ponendo le basi per una crescita sostenibile nel medio termine. Allo stesso tempo, l’aggregazione rappresenterebbe un modello di riferimento per altre realtà bancarie regionali, dimostrando come la cooperazione possa essere una chiave di volta per superare le difficoltà.
In attesa della decisione finale del Consiglio d’Amministrazione di Banca Popolare Sant’Angelo, il settore bancario siciliano si trova a un bivio significativo. La potenziale creazione di un grande polo bancario, capace di affrontare le sfide del mercato con maggiore efficacia, potrebbe rappresentare un momento di svolta per l’economia dell’isola, contribuendo a rafforzare la fiducia di azionisti e clienti.
La conclusione di questo processo di aggregazione è attesa con grande interesse da tutti gli stakeholder coinvolti. La speranza è che il nuovo corso possa portare a una maggiore stabilità finanziaria e a un rilancio dell’economia locale, nel segno di una tradizione bancaria che ha sempre giocato un ruolo centrale nello sviluppo della Sicilia.