Il futuro della mobilità elettrica in Italia: luci ed ombre
Il recente censimento voluto dal Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica ha gettato luce sulla distribuzione delle colonnine di ricarica elettrica per auto in Italia, evidenziando un panorama complesso. Nonostante un boom di installazioni nel 2023, con una crescita esponenziale negli ultimi mesi, il divario tra Nord e Sud del Paese rimane marcato, con il Mezzogiorno, inclusa la Puglia, ancora a rincorrere.
Il dettaglio più significativo emerge dalla Piattaforma Unica Nazionale (PUN), accessibile online, che fornisce un quadro dettagliato sulla tipologia, la potenza e lo stato delle colonnine, oltre alle informazioni sugli operatori che erogano il servizio (Charging Point Operator, CPO). Tuttavia, alcuni gestori non hanno ancora condiviso i propri dati, rendendo l’attuale mappa incompleta con circa 32mila punti di ricarica registrati, un numero inferiore rispetto al totale effettivo che dovrebbe superare i 40mila.
Il Sud e il divario nella mobilità elettrica
Il ministro Gilberto Pichetto Fratin ha sottolineato l’importanza della PUN come “valore aggiunto per la diffusione della mobilità elettrica in Italia”, evidenziando come questa piattaforma converga dati e informazioni cruciali per operatori, enti locali e cittadini. L’obiettivo è quello di rendere la PUN sempre più utile e funzionale agli utenti, con l’introduzione di nuove funzionalità nei prossimi mesi, inclusa un’app per accedere ai servizi in modo più diretto e immediato.
Nonostante gli sforzi, il Sud Italia resta penalizzato. La diffusione delle auto elettriche è inferiore rispetto al Nord, e di conseguenza, la richiesta e l’installazione di colonnine di ricarica procedono a un ritmo più lento. Ad esempio, nella regione Puglia, la distribuzione delle colonnine non è omogenea: se il Salento (da Lecce in giù) si distingue per un buon numero di installazioni, altre aree come il Foggiano e il Brindisino sono notevolmente indietro. A Taranto e Bari, invece, il numero di colonnine inizia a essere significativo, ma è nel Salento che si registra la maggiore concentrazione.
Qualità e prospettive future
Uno studio di Wired, basato sui dati del Mase, promuove la Puglia per quanto riguarda la qualità delle colonnine di ricarica: il 10% delle installazioni è classificato come Ultra Fast, e quasi la metà dispone di tecnologie di ultima generazione. Questo pone la regione in una posizione di vantaggio rispetto a Lombardia e Lazio, nonostante il divario numerico generale con le aree più avanzate del Nord, come la Lombardia e il Trentino Alto Adige.
La situazione attuale, con un marcato divario tra Nord e Sud, riflette la necessità di un impegno maggiore per garantire una distribuzione equa delle infrastrutture di ricarica su tutto il territorio nazionale. I dati mostrano un interessante mix tra aree ben servite e zone ancora carenti, sottolineando la necessità di una strategia integrata che tenga conto delle specificità regionali. La Puglia, con il suo mix tra zone altamente tecnologiche e aree da potenziare, rappresenta un microcosmo della situazione italiana, evidenziando le sfide e le potenzialità della transizione verso la mobilità elettrica in Italia.
Il ministro Pichetto Fratin ha espresso ottimismo per il futuro, annunciando l’imminente completamento dell’interoperabilità in tempo reale con i CPO e il lancio dell’app per la PUN. Queste iniziative sono fondamentali per rendere l’infrastruttura di ricarica più accessibile e funzionale, favorendo così una diffusione più capillare delle auto elettriche. Tuttavia, resta evidente che il percorso verso una mobilità elettrica equa e diffusa richiederà sforzi congiunti e una pianificazione attenta, in grado di superare le disparità regionali e di sostenere il passaggio verso un futuro più sostenibile su quattro ruote.