![Affitti a Milano: la sfida dell'accessibilità abitativa e le iniziative per il futuro 1 20240402 085537](https://masainews.it/wp-content/uploads/2024/03/20240402-085537.webp)
Gli affitti agevolati a Milano: tra potenzialità e ostacoli
La questione degli affitti a prezzo agevolato a Milano si pone come un nodo cruciale per il futuro della città, in un contesto in cui la disponibilità di alloggi accessibili diventa sempre più rara. La metropoli lombarda, cuore pulsante dell’economia italiana e crocevia di cultura, moda e innovazione, si trova di fronte a una sfida importante: garantire una qualità della vita adeguata anche a chi, pur svolgendo ruoli fondamentali per il tessuto sociale ed economico, non può permettersi i prezzi di mercato degli affitti.
Secondo un’indagine condotta da Scenari Immobiliari e Abitare. Co, solamente il 6% delle abitazioni milanesi viene locato attraverso il canone concordato, una percentuale nettamente inferiore rispetto ad altre grandi città italiane, come Roma, dove i canoni concordati rappresentano oltre la metà del totale. Questa disparità solleva interrogativi sulle cause di una simile differenza e sull’efficacia delle politiche abitative implementate nel capoluogo lombardo.
Diffidenza e guadagno: i due grandi ostacoli
La scarsa attrattività dei canoni concordati a Milano si origina principalmente da due fattori: una diffidenza generale verso le forme contrattuali previste dalla legge sulle locazioni e la percezione di un guadagno troppo esiguo. Molti proprietari di immobili temono infatti la difficoltà di liberare l’alloggio in caso di morosità dell’inquilino, preferendo orientarsi verso gli affitti brevi, più redditizi e meno vincolanti. Questa tendenza evidenzia una ricerca di sicurezza e protezione degli investimenti immobiliari, spesso a discapito dell’accessibilità abitativa.
Il livello dei canoni concordati, seppur recentemente aggiornato, rimane sensibilmente più basso rispetto a quello che si potrebbe ottenere sul mercato libero. Questa discrepanza si manifesta con particolare evidenza nelle diverse zone della città, suddivise in fasce tariffarie, dove anche a seguito della recente revisione, il divario tra canoni concordati e prezzi di mercato libero resta significativo. Ad esempio, in aree ad alta domanda come quelle vicine all’Università Bocconi, il costo degli affitti a canone concordato appare irrisorio rispetto alle aspettative del mercato.
Le iniziative del Comune e le sfide future
Nonostante le difficoltà, il Comune di Milano ha intrapreso diverse iniziative per incentivare l’adozione del canone concordato, offrendo vantaggi fiscali significativi e supporto concreto ai proprietari. Tra questi, spiccano la possibilità di accedere alla cedolare secca al 10%, una riduzione dell’IMU e contributi per la ristrutturazione degli immobili e la copertura della morosità. Queste misure rappresentano uno sforzo notevole per rendere più attraente l’offerta di alloggi a prezzo agevolato, tuttavia, la risposta del mercato rimane al di sotto delle aspettative.
La questione degli affitti a Milano si inserisce in un contesto più ampio di tensioni sul mercato immobiliare, caratterizzato da una crescente bolla dei prezzi e da dinamiche di mercato che vedono una prevalenza dell’offerta di alloggi di lusso rispetto a quella più accessibile. La disponibilità di soli alloggi nuovi, che rappresentano appena il 10% dell’offerta totale, e l’aumento dei prezzi medi nel centro città, evidenziano ulteriormente la disuguaglianza abitativa in atto.
La sfida per Milano, dunque, non è solo quella di attrarre talenti e investimenti, ma anche di garantire che tutti coloro che contribuiscono alla sua vitalità e al suo successo possano trovare un luogo adeguato e accessibile in cui vivere. La questione degli affitti a prezzo agevolato si rivela quindi non solo una problematica economica, ma un autentico banco di prova per l’equità e la sostenibilità del modello di sviluppo della città.