Come “sopravvivere” ai tassi elevati
La brusca accelerazione dell’inflazione negli Stati Uniti a gennaio ha sorpreso i mercati, frenando gli entusiasmi degli investitori. Le aspettative erano di una diminuzione al di sotto del 3%, ma il rallentamento si è limitato dal 3,4% al 3,1%. Questo nuovo panorama potrebbe posticipare i tagli dei tassi da parte della Federal Reserve e della Banca Centrale Europea, influenzando anche la frequenza e l’entità delle azioni nel corso dell’anno. In questo contesto, diventa cruciale adottare strategie tattiche per riequilibrare il proprio portafoglio.
Obbligazioni societarie dell’area euro: un’opzione attraente
Le obbligazioni societarie dell’area euro si presentano ora come una scelta più allettante rispetto ai titoli di Stato. Il loro livello di rischio, legato al rating e quindi alla probabilità di default dell’emittente, si avvicina approssimativamente a quello dei titoli di Stato europei. Tuttavia, i loro rendimenti risultano notevolmente più interessanti, con uno spread ai massimi dal periodo della grande crisi finanziaria del 2008-2009. Attualmente, i corporate bond euro offrono in media un rendimento del 3,8%, mentre i titoli di Stato tedeschi a 5 anni non superano il 2,4%. Anche i Btp a 5 anni rendono meno (3,4%).
Preferire le obbligazioni a scadenza breve: vantaggi e opportunità
Un’altra scelta saggia potrebbe essere quella di orientarsi verso le obbligazioni con scadenze brevi, comprese tra 1 e 5 anni, ma ancor meglio tra 1 e 3 anni. Questa decisione è motivata da due principali ragioni. Innanzitutto, i rendimenti offerti sono simili, se non superiori, rispetto ai titoli a medio termine (5-7 anni) e a lungo termine (oltre 10 anni). In secondo luogo, e più significativamente, queste obbligazioni sono meno sensibili alle variazioni dei tassi d’interesse. La settimana scorsa ne abbiamo avuto una dimostrazione tangibile: l’aumento dei rendimenti a seguito della deludente inflazione statunitense ha comportato una riduzione dei prezzi. Tuttavia, tale ribasso è stato dello 0,3% per le obbligazioni societarie con scadenza 1-3 anni, dello 0,7% per quelle a scadenza 5-7 anni e di oltre un punto percentuale per i bond decennali.
Il costante calo dell’inflazione sembra essere il risultato di un mercato del lavoro ben strutturato negli Stati Uniti e in Europa, suggerendo un’imminente stabilizzazione dell’economia e una riduzione delle insolvenze aziendali. Le obbligazioni high yield in euro, attualmente con un rendimento medio del 6,1%, potrebbero quindi offrire un rendimento extra interessante rispetto ai bond societari di alta qualità e ai titoli di Stato. Per coloro che desiderano assumere un rischio maggiore, possono risultare appetibili anche i titoli dei Paesi emergenti denominati in valuta locale, che oltre a un buon rendimento cedolare, potrebbero trarre vantaggio dal calo del dollaro.
Chi si trova già con una quota azionaria in Borsa al livello prefissato, ad esempio il 60% in un portafoglio bilanciato (60% azionario/40% obbligazionario), farebbe bene a mantenere la situazione invariata. In caso di sottopesatura, sarebbe invece consigliabile aspettare le prossime settimane, durante le quali è probabile una correzione per settori come la tecnologia e il settore bancario, che hanno recentemente toccato i massimi. Due settori che attualmente non si trovano ai massimi e che promettono soddisfazioni agli investitori nei prossimi 12-18 mesi sono l’energia e il settore sanitario. È opportuno conservare nel portafoglio anche titoli con dividendi elevati, in grado di garantire redditi anche in un contesto di mercato laterale.