![Record di Wall Street e Tokyo: nuovi massimi e confronto con l'Europa 1 20240301 194636 1](https://masainews.it/wp-content/uploads/2024/03/20240301-194636-1.webp)
Record di Wall Street e Tokyo, Europa in Bilico
Wall Street e Tokyo hanno recentemente festeggiato nuovi record, con S&P 500 e Nasdaq Composite che hanno segnato massimi intraday. Il Nasdaq, in particolare, ha raggiunto il suo primo record dal 2021. Tuttavia, l’Europa ha vissuto una giornata piuttosto tranquilla, con le borse che hanno chiuso in modo incolore dopo settimane di rialzo.
Dati Economici al Di Sotto delle Aspettative
Tre dati economici cruciali hanno deluso le previsioni: l’Ism manifatturiero è sceso a 47,8 punti, ben al di sotto delle attese di 49,5, segnando il sedicesimo mese consecutivo di contrazione, il periodo più lungo dalla Grande recessione del 2008-2009. Anche il settore delle costruzioni negli Stati Uniti ha deluso, con spese in ribasso a gennaio anziché in rialzo come previsto. Inoltre, l’indice sulla fiducia elaborato dall’Università del Michigan è stato inferiore alle attese, segnando 76,9 punti anziché i previsti 79,6. Nonostante ciò, l’indice sull’attività manifatturiera statunitense ha mostrato un lieve aumento, raggiungendo i 52,2 punti a febbraio.
Performance dei Mercati Europei
Nonostante i record raggiunti da Wall Street e Tokyo, le borse europee hanno chiuso la settimana in modo incerto. Il Ftse Mib ha registrato un timido rialzo dello 0,7% negli ultimi cinque giorni di contrattazioni. Francoforte si è distinta con una performance del +1,8%, mentre Parigi, Madrid e Londra hanno chiuso sotto la parità. La settimana si è conclusa con quasi tutti i settori europei in territorio positivo, ad eccezione del comparto food&beverage che ha segnato la peggiore performance con un calo del 2,3%. Le small cap hanno registrato un aumento dello 0,4%, mentre il comparto bancario ha guadagnato lo 0,7%. Al contrario, le utility hanno lasciato sul terreno l’1,1%.
Regina indiscussa di Piazza Affari è stata Saipem, che ha registrato un progresso del 30% grazie al ritorno all’utile nel 2023 e alla cedola prevista nel 2025. Sul secondo gradino del podio si è piazzata Poste (+9,6%), trainata dai conti del 2023 e dalle novità legate al processo di privatizzazione. Al terzo posto si è posizionata Iveco con un aumento del 7,8%. Nel frattempo, Campari è scesa del 3%, seguita da Nexi e Banca Generali con cali rispettivamente del 2,8% negli ultimi cinque giorni.
Sul fronte dei cambi, l’euro/dollaro ha registrato una lieve crescita dello 0,1%. Il petrolio ha vissuto un periodo di forte crescita, con il Brent che ha segnato un aumento del 3,2% e il Wti del 5,2%. Il greggio Wti al Nymex ha superato i 80 dollari al barile per la prima volta da novembre, in attesa della decisione dell’Opec+ sui tagli alla produzione. Tuttavia, il gas ha subito un tonfo, con una perdita del 47,2% in cinque giorni.