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Tim e sindacati: tensioni sul piano di solidarietà difensiva
Tim e i sindacati si trovano di fronte a un’ennesima impasse riguardo al piano di solidarietà difensiva proposto dall’azienda. La telco ha presentato ai rappresentanti sindacali un piano che prevede una riduzione oraria massima del 20% fino a giugno del 2025, con percentuali inferiori a seconda dell’area di appartenenza dei dipendenti. In particolare, per le aree di staff si ipotizza un taglio del 20%, mentre per il caring si scenderebbe al 15% e per tecnici sul campo e progettisti, nonché dipendenti di Sparkle, Noovle e Olivetti, si arriverebbe al 10%.
Secondo quanto riportato da Radiocor, le proposte avanzate non sono state accolte positivamente dai sindacati. Il Segretario generale di Fistel Cisl, Alessandro Faraoni, ha sottolineato che le percentuali di riduzione oraria proposte sono ritenute inaccettabili e potrebbero avere pesanti ripercussioni economiche sui lavoratori. Faraoni ha manifestato la disponibilità al confronto per trovare soluzioni meno impattanti sulle tasche dei dipendenti, evidenziando la necessità di preservare il lavoro agile, il piano di sviluppo delle risorse umane e il welfare aziendale. Inoltre, si è manifestata la volontà di coinvolgere il Governo per affrontare le questioni legate alla garanzia dell’occupazione in un momento delicato come quello legato alla separazione della rete dai servizi. Resta quindi in sospeso la necessità di un dialogo costruttivo per evitare conseguenze negative per i lavoratori.
Fusione tra Swisscom e Vodafone: quali prospettive occupazionali?
La trattativa in corso tra Swisscom e Vodafone riguardo alla possibile fusione delle attività italiane della telco britannica con quelle di Fastweb solleva interrogativi sul fronte occupazionale. Secondo Faraoni, dopo 25 anni di presenza in Italia, Vodafone sembra prendere una direzione diversa che potrebbe portare a importanti cambiamenti nel contesto lavorativo. L’esperienza passata ha visto momenti complicati per i dipendenti, con esternalizzazioni e cessioni di rami aziendali, oltre alla dichiarazione di 1.000 esuberi l’anno precedente, successivamente superati grazie a un accordo tra azienda e sindacato.
L’acquisizione di Swisscom da parte di Vodafone potrebbe portare a un rafforzamento della presenza sul mercato, ma è fondamentale preservare il perimetro occupazionale in un contesto lavorativo in costante evoluzione dovuto alla digitalizzazione e all’intelligenza artificiale. Questo scenario richiede un approccio volto a investire nella formazione continua, nelle nuove competenze digitali e nell’aggiornamento delle skills dei dipendenti. Faraoni ha espresso la necessità di un incontro urgente con Vodafone per chiarire la situazione e dissipare le crescenti preoccupazioni tra i lavoratori, causate dall’incertezza generata da indiscrezioni giornalistiche seguite dal silenzio della dirigenza aziendale.