Tassi di interesse in aumento: impatto sui mutui e prestiti
Chiunque abbia provato, negli ultimi mesi, a chiedere un mutuo o un prestito, ha scoperto sulla sua pelle cosa significa dover pagare una quantità enorme di interessi. L’onere per un mutuo per acquistare una casa nel corso del 2022 e del 2023 è cresciuto così intensamente da risultare sproporzionato rispetto agli anni precedenti. Questo aumento dei tassi di interesse ha effetti devastanti sull’economia e sulle famiglie, contribuendo ad aggravare crisi e disoccupazione.
Meccanismi collusivi e mancanza di concorrenza nel settore bancario
In teoria, la concorrenza dovrebbe spingere i tassi sui depositi ad alzarsi, garantendo un equilibrio nei costi finanziari per i cittadini. Tuttavia, la realtà è diversa. La presenza di meccanismi collusivi ha portato le banche a formare cartelli, impedendo un reale aumento dei tassi d’interesse per i depositi. Questo mercato concentrato è dominato principalmente da due giganti, Intesa SanPaolo e Unicredit, che detengono insieme il 35% delle quote di mercato, limitando di fatto la concorrenza nel settore.
Durante la pandemia e il periodo dei tassi negativi e del quantitative easing, le banche lamentavano pochi profitti e hanno quindi alzato i costi su operazioni e commissioni. Tuttavia, sorprendentemente, questi costi non sono stati ridotti nel momento in cui i tassi sono aumentati. Questo comportamento solleva interrogativi sulla trasparenza e sull’equità delle pratiche bancarie, mettendo ulteriormente sotto pressione i consumatori.
La questione degli extraprofitti bancari e le implicazioni fiscali
La messinscena dell’imposta sugli extraprofitti bancari dell’estate 2023 si è dimostrata inefficace. Lo Stato italiano ha ottenuto un gettito irrisorio, mentre le banche hanno trovato modi per eludere l’imposta e mantenere i loro profitti elevati. Le conclusioni da trarre sono chiare: tassare i profitti in generale in modo progressivo e ripristinare un controllo pubblico sul sistema bancario.
È necessario tassare tutti i profitti, inclusi quelli delle banche, in modo equo e progressivo. Allo stesso tempo, la nazionalizzazione parziale e graduale delle istituzioni bancarie potrebbe garantire un maggiore controllo pubblico e una regolamentazione più stringente. Le banche pubbliche potrebbero rappresentare una soluzione per calmierare i tassi di interesse e favorire la concorrenza.
Infine, la presenza di banche pubbliche potrebbe essere fondamentale per prevenire crisi finanziarie e per sostenere politiche abitative e industriali più solide. Un maggior coinvolgimento dello Stato nel settore del credito potrebbe contribuire a un’economia più equa e sostenibile, garantendo il finanziamento di settori vitali e la tutela dell’ambiente. La strada verso un sistema finanziario più equo e trasparente potrebbe passare attraverso una maggiore presenza e regolamentazione pubblica nel settore bancario.