Sostituzione Impianti Termici: Guida alle Agevolazioni del 2024
La sostituzione degli impianti termici nel 2024 è agevolata con il bonus caldaie. Le aliquote della detrazione e le regole da seguire variano a seconda dell’edificio su cui sono eseguiti gli interventi.
Per la sostituzione dell’impianto termico in condominio, nel 2024 si può usufruire del Superbonus con aliquota al 70%. Il Superbonus caldaie agevola gli interventi sulle parti comuni degli edifici per la sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale esistenti con impianti centralizzati per il riscaldamento, il raffrescamento o la fornitura di acqua calda sanitaria a condensazione, con efficienza almeno pari alla classe A di prodotto prevista dal regolamento delegato (UE) n. 811/2013.
Possono beneficiare del Superbonus caldaie le persone fisiche al di fuori dell’esercizio di attività di impresa, arti o professioni. I titolari di reddito d’impresa o professionale hanno diritto al bonus caldaie solo perché la sostituzione dell’impianto è un intervento trainante che riguarda le parti comuni dell’edificio. Il Superbonus caldaie può essere fruito solo come detrazione Irpef in 4 anni. Non è più consentito lo sconto in fattura e la cessione del credito.
Requisiti e Scadenze per il Superbonus Caldaie
Per ottenere il Superbonus caldaie è necessario acquisire le asseverazioni attestanti la rispondenza dell’intervento al DM Requisiti tecnici e al Decreto Prezzi, l’asseverazione della congruità delle spese sostenute per realizzare l’intervento e il visto di conformità. Il Superbonus caldaie con aliquota al 70% sarà in vigore fino al 31 dicembre 2024. Dal 1° gennaio al 31 dicembre 2025 la detrazione scenderà al 65%.
Sia in condominio, sia nelle singole unità immobiliari, la sostituzione della caldaia può essere agevolata con l’ecobonus. In questo caso, l’aliquota varia a seconda dei componenti che vengono installati e dei risultati raggiunti in termini di miglioramento energetico. Nelle singole unità immobiliari, il bonus caldaie ha un’aliquota del 50% e tetto di 30mila euro in caso di sostituzione di impianti di climatizzazione invernale, integrale o parziale, con impianti dotati di caldaie a condensazione con efficienza almeno pari alla classe A di prodotto prevista dal regolamento delegato (UE) n. 811/2013.
Ecobonus Caldaie e Bonus Ristrutturazioni
Il bonus caldaie ha invece un’aliquota del 65% e tetto di 30mila euro se, contestualmente alla sostituzione dell’impianto con la caldaia a condensazione con efficienza almeno pari alla classe A di prodotto, sono installati sistemi di termoregolazione evoluti. L’aliquota del bonus caldaie è pari al 65% (con limite di 30mila euro) anche se gli impianti sono sostituiti con pompe di calore ad alta efficienza o con impianti geotermici a bassa entalpia.
I beneficiari dell’ecobonus caldaie, come detrazione Irpef o Ires, sono le persone fisiche, gli enti non commerciali, i professionisti e i titolari di reddito di impresa. Non è invece consentito lo sconto in fattura o la cessione del credito. In condominio, ferme restando le aliquote della detrazione, il tetto di spesa su cui calcolare il bonus caldaie è determinato moltiplicando 40mila euro per il numero delle unità immobiliari che compongono l’edificio.
Se poi, con l’intervento realizzato in condominio, si consegue almeno la qualità media di cui al DM 26 giugno 2015, l’aliquota dell’ecobonus caldaie sale al 75%. L’ecobonus caldaie nel 2024 può essere fruito solo come detrazione Irpef in 10 anni, ma non sotto forma di sconto in fattura o cessione del credito. La detrazione sarà in vigore fino al 31 dicembre 2024.
Sia in condominio, sia nelle singole unità immobiliari, la sostituzione degli impianti termici con caldaie a condensazione e pompe di calore può essere inoltre agevolata con il bonus ristrutturazioni. In questo caso, l’aliquota del bonus caldaie è del 50%, con tetto di spesa di 96mila euro per unità immobiliare, fino al 31 dicembre 2024. A partire dal 1° gennaio 2025, l’aliquota scenderà al 36% e il tetto di spesa a 48mila euro. Un altro caso riguarda i condomìni situati in zona a rischio sismico 1, 2 o 3. Gli interventi realizzati sulle parti comuni degli edifici condominiali, finalizzati congiuntamente alla riduzione del rischio sismico e anche alla riqualificazione energetica, hanno diritto ad una detrazione dell’80%, se determinano il passaggio a una classe di rischio inferiore, e dell’85% in caso di passaggio a due classi di rischio inferiori.
La detrazione, in scadenza al 31 dicembre 2024, è ripartita in 10 quote annuali di pari importo e calcolata su una spesa massima di 136mila euro moltiplicata per il numero delle unità immobiliari che compongono l’edificio.