Un Addio al Banchiere-Collezionista Federico Imbert
Federico Imbert, uno dei più rinomati e competenti banchieri d’investimento italiani, ci ha lasciato. Nato a Napoli 71 anni fa, proveniente da una famiglia nobile, ha trascorso una lunga e illustre carriera internazionale in JP Morgan. Le sue esperienze lo hanno portato attraverso le City di Londra, New York, Ginevra e Milano, dove ha guidato il Credit Suisse in Italia e successivamente ha collaborato con il team della banca svizzera Ubs. Con oltre cinquant’anni di attività nell’investment banking in tutto il mondo, Imbert è stato una figura chiave nelle più rilevanti transazioni finanziarie e industriali italiane.
Un Gigante dell’Investimento con una Passione per l’Arte
Federico Imbert non era solo un luminare nel mondo finanziario, ma anche un uomo con una vasta cerchia di relazioni internazionali. Rappresentava la saggezza a lungo termine, la persona a cui rivolgersi per valutare una situazione, discutere un affare o un cliente specifico. Con una mentalità napoletana influenzata dall’ambiente anglosassone, Imbert era noto per la sua eleganza senza tempo e un profondo attaccamento alla famiglia. Amava profondamente la moglie Isabella, le due figlie e i sei nipoti, di cui andava fiero. Oltre alla sua passione per il mare e le auto d’epoca, era un appassionato collezionista di arte antica e vedute partenopee.
La sua dedizione all’arte lo ha portato a sostenere istituzioni culturali come il Poldi Pezzoli a Milano, di cui era membro del consiglio di amministrazione, insieme alla Pinacoteca di Brera e al Museo di Capodimonte a Napoli. La sua scomparsa lascia un vuoto non solo nel settore finanziario, ma anche nel cuore di coloro che hanno avuto il privilegio di conoscerlo e di essere influenzati dalla sua visione unica.