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Vlahovic a San Siro: il tabù persiste
Vlahovic si è fermato a San Siro, confermando il tabù che lo lega allo stadio milanese. Nonostante la forma e la fiducia in crescita, il giocatore serbo non è riuscito a segnare anche contro l’Inter, prolungando così la serie negativa a otto partite su otto. L’attaccante della Juventus, reduce da quattro gol in altrettante partite e sette reti nelle ultime sei, è stato bloccato da una difesa solida come quella nerazzurra, la migliore del campionato con soli 10 gol subiti in 22 partite. Questo confronto rappresentava una sfida importante per Vlahovic, ma le aspettative sono state disattese.
La partita di Vlahovic: proteste e errori
Le difficoltà di Vlahovic non sono state solo dovute alla prestazione difensiva dell’Inter, ma anche a fattori interni. I nervi tesi dell’attaccante serbo sono emersi sin dai primi minuti, culminando nell’ammonizione per proteste arrivata dopo soli 18 minuti di gioco. Questo atteggiamento ha influenzato negativamente la sua partita, portandolo a commettere errori tecnici e a perdere lucidità. Con 13 palle perse e nessun altro compagno con un numero così alto di falli, Vlahovic ha faticato a esprimersi al meglio, dimostrando una serata sottotono.
Occasioni mancate e rimpianti
Pur battendosi con determinazione, Vlahovic non è riuscito a capitalizzare le occasioni che si sono presentate durante la partita contro l’Inter. Un errore nel controllo di palla a pochi minuti dal gol avversario e un tiro impreciso nel finale hanno evidenziato la mancanza di lucidità dell’attaccante. Un’occasione clamorosa è giunta alla mezz’ora, quando un cross perfetto lo ha messo davanti alla porta avversaria, ma un controllo sbagliato ha vanificato la possibilità di segnare, lasciando spazio al recupero dell’Inter.