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Armi Usa all’Ucraina non prima dell’estate: corsa contro il tempo
È una corsa contro il tempo per far arrivare in Ucraina gli aiuti militari americani e scongiurare lo sfondamento della linea del fronte da parte delle forze russe. Per mesi, la fazione trumpiana più oltranzista al Congresso Usa ha preso in ostaggio il maxi-provvedimento contenente 61 miliardi di dollari da destinare all’esercito di Kiev. Lo stallo a Capitol Hill è stato sbloccato solo un paio di settimane fa grazie al contributo dello speaker repubblicano alla Camera, Mike Johnson. Il pacchetto, che include anche finanziamenti a favore di Israele e di Taiwan, è stato accolto con entusiasmo da Joe Biden, il quale lo ha firmato il 24 aprile dichiarando che le armi sarebbero state trasferite velocemente agli ucraini. Tuttavia, secondo il New York Times, le dichiarazioni del presidente americano potrebbero avvicinarsi più ad un auspicio che ad una previsione realistica.
Timori e ritardi nell’invio degli aiuti
Fonti consultate dal quotidiano riportano infatti che gli aiuti militari potrebbero impiegare mesi per arrivare a destinazione e fare la differenza nel conflitto scatenato dalla Russia. Il rischio è che nel frattempo l’esercito di Vladmir Putin possa riorganizzarsi e riprendere l’iniziativa sul campo di battaglia. Funzionari governativi americani, e non solo, stimano che, nel più roseo degli scenari, entro l’estate Kiev dovrebbe essere in grado di ricevere e impiegare i rinforzi contro Mosca. Entro fine anno, nel peggiore. Ad ogni modo, i timori all’interno della coalizione degli alleati di Volodymyr Zelensky sono stati confermati negli Stati Uniti da Avril Haines, a capo della National Intelligence, che ha reso noto come i russi potrebbero presto provare a sfondare in alcuni settori dell’Ucraina orientale.
Ostacoli logistici e disponibilità delle armi
Diversi sono i motivi dietro il ritardo nell’invio degli aiuti militari all’Ucraina. Tra questi ci sarebbero problemi legati al coordinamento della logistica, centrale in tal senso la base americana di Wiesbaden in Germania, e alle dimensioni dei sistemi di combattimento che renderebbero necessaria l’organizzazione di spedizioni ben protette via nave o via treno. In altri casi, le armi richieste non sarebbero ancora disponibili. Per la verità, è stato segnalato che negli ultimi giorni Washington avrebbe consegnato a Kiev un paio di carichi di missili e di munizioni, ma si tratterebbe di un quantitativo non adeguato a risolvere le vulnerabilità dell’esercito ucraino. Tanto più che si teme una mossa a sorpresa di Putin a caccia di ‘trofei’ da esibire in vista del 9 maggio, la ricorrenza con cui in Russia si celebra la vittoria nella Seconda guerra mondiale contro il nazifascismo.
Previsioni e incertezze sul fronte ucraino
Secondo un report confidenziale stilato dal Pentagono, le forze armate ucraine non dovrebbero collassare di fronte all’eventuale avanzata del nemico. Ciò non basta però ad infondere ottimismo tra gli alleati di Zelensky. Il presidente ucraino ha infatti affermato che il Cremlino sta già cercando di ‘guadagnare tempo’ nell’attesa dell’arrivo degli armamenti occidentali, mentre il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, ha dichiarato che ‘la situazione rimane estremamente fluida e delicata’. La situazione nel conflitto ucraino resta quindi tesa e piena di incertezze. Con l’arrivo dell’estate, si spera che gli aiuti militari americani possano giungere in tempo per dare un contributo decisivo alla resistenza ucraina contro l’avanzata russa. Tuttavia, la logistica complessa e le problematiche legate alla disponibilità delle armi rappresentano ostacoli non trascurabili.
Il ruolo della comunità internazionale
Mentre gli Stati Uniti lavorano per accelerare l’invio degli aiuti militari, la comunità internazionale osserva con attenzione le evoluzioni sul campo di battaglia. Gli alleati occidentali di Kiev continuano a monitorare la situazione, cercando di mantenere un fronte unito contro le aggressioni russe. La Nato, in particolare, ha ribadito il suo impegno a sostenere l’Ucraina, pur riconoscendo le difficoltà logistiche e operative che comporta il trasferimento di armamenti sofisticati. Nel frattempo, la Russia non mostra segni di cedimento e continua a riorganizzarsi per sfruttare eventuali ritardi nell’arrivo degli aiuti militari occidentali. La pressione sulle forze ucraine rimane alta, con continue minacce di nuove offensive da parte delle truppe russe.