La questione demografica e gli sfollati
L’Ucraina, già alle prese con uno dei tassi di natalità più bassi al mondo, vede ora l’età media dei suoi combattenti aumentare, un segnale preoccupante per un paese che sta perdendo giovani uomini sia a causa della guerra che dell’emigrazione. Polonia e Lituania, consapevoli di queste dinamiche, hanno espresso sostegno a misure radicali per incentivare il ritorno in patria degli uomini in età di leva. Questa posizione, però, rischia di incrinare gli equilibri politici europei e di alterare un tacito accordo con quegli ucraini che hanno scelto di fuggire dall’orrore del conflitto, ponendoli di fronte alla difficile scelta tra il ritorno in un paese in guerra e la potenziale emigrazione verso la Russia.
Gli aiuti militari all’Ucraina
In questo contesto, gli Stati Uniti hanno annunciato un nuovo pacchetto di aiuti militari per l’Ucraina, che include sistemi d’arma avanzati come i Patriot e gli Himars, e la potenziale consegna di missili Atacms, capaci di colpire bersagli a 300 chilometri di distanza. Questi aiuti, lontani dall’essere inutili, potrebbero rivelarsi decisivi nel contrastare i piani militari russi, specie in vista di un’offensiva a breve termine. La rapidità con cui si prevede l’arrivo di questi armamenti in Ucraina dimostra un’efficienza logistica che potrebbe cambiare le sorti del conflitto, offrendo a Kiev la possibilità di riprendere territori persi nel 2023.
Le reazioni russe
La risposta della Russia agli aiuti occidentali all’Ucraina non si è fatta attendere. L’ex presidente russo Dmitry Medvedev ha etichettato il pacchetto di aiuti come ’61 miliardi di dollari sanguinosi’, invocando una guerra civile americana che porti al ‘crollo dell’impero del male’. Anche nei media russi si sono levate voci critiche, con il presentatore Vladimir Solovyov che ha definito il trasferimento di asset russi in Ucraina un ‘atto di terrorismo finanziario’ e ha prospettato una guerra inevitabile tra Russia e NATO.
La stanchezza europea e le implicazioni politiche
Il ritardo nell’erogazione di aiuti militari all’Ucraina da parte dell’Occidente ha contribuito a rafforzare la percezione di sicurezza del Cremlino. In Europa, si percepisce una crescente stanchezza nei confronti della guerra, un sentimento che inizia a manifestarsi anche tra i Repubblicani negli Stati Uniti. Questo scenario pone interrogativi sulla sostenibilità a lungo termine del supporto occidentale a Kiev, in un contesto in cui la guerra in Ucraina continua a incidere profondamente sul tessuto sociale e politico europeo.
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