Milano vive una fase di trasformazione nel settore immobiliare, con un incremento sostanziale dell’offerta di case in vendita e in affitto che solleva interrogativi sul futuro del mercato. Secondo i dati raccolti dal portale idealista.it e riportati dal Corriere, alla fine del primo trimestre del 2024, il numero di abitazioni disponibili ha raggiunto le 22.048 unità, segnando un aumento del 15,5% su base annua e del 48,9% rispetto a marzo 2020, all’inizio della pandemia. Questo fenomeno si accompagna a una crescita significativa anche per quanto riguarda le locazioni di lunga durata, con 10.786 unità immobiliari disponibili, evidenziando un incremento del 60,3% rispetto all’anno precedente.
Un mercato in evoluzione
La distribuzione delle offerte immobiliari a Milano mostra una forte disparità tra i diversi quartieri della città. Il distretto di Greco-Turro guida la classifica con 2.864 case disponibili per la vendita, seguito da Fiera-De Angeli e Garibaldi Porta Venezia. Al contrario, quartieri come San Siro-Trenno-Figino e altre aree a ovest della città presentano numeri decisamente inferiori. Questa varietà riflette le diverse dinamiche urbane e la variabilità della domanda.
Per quanto riguarda le locazioni, Garibaldi-Porta Venezia, Fiera-De Angeli e Navigli-Bocconi sono i distretti con la maggiore offerta, sottolineando l’attrattività di queste zone per i potenziali inquilini. Tuttavia, alcuni quartieri hanno registrato una diminuzione dell’offerta rispetto al periodo pre-pandemico, suggerendo una lenta ripresa in certe aree della città.
Il dilemma tra vendita e affitto
I dati di idealista.it aprono la strada a diverse riflessioni sullo stato attuale e le prospettive future del mercato immobiliare milanese. Se da un lato l’ampia offerta potrebbe suggerire una vitalità del settore, dall’altro solleva dubbi sulla capacità di assorbimento del mercato. Circa 8.000 appartamenti, già da inizio 2022, erano stati pubblicizzati per oltre un anno senza trovare acquirente, un segnale che potrebbe preannunciare un eccesso di offerta rispetto alla domanda.
I prezzi e i canoni di locazione, dopo aver raggiunto picchi mai visti negli ultimi dieci anni, sembrano ora avvicinarsi a un punto di saturazione. Questo scenario è ulteriormente complicato dalle politiche della Banca Centrale Europea, che potrebbero influenzare il costo dei mutui e, di conseguenza, la domanda di immobili in locazione.
La situazione attuale del mercato immobiliare milanese presenta dunque sfide e opportunità. Da una parte, l’aumento dell’offerta potrebbe indurre una parte dei proprietari a rivedere le proprie aspettative di guadagno, magari optando per una riduzione dei prezzi di vendita o dei canoni di locazione. Dall’altra, l’evoluzione dei tassi di interesse potrebbe modificare le dinamiche di acquisto, spingendo una fetta di potenziali inquilini a considerare l’acquisto di un’abitazione.
La domanda di locazioni di lunga durata potrebbe subire variazioni significative, in particolar modo se i canoni di locazione rimanessero su livelli elevati, rendendo difficile per le famiglie con stipendi medi accedere a soluzioni abitative adeguate. In questo contesto, diventa fondamentale monitorare l’andamento del mercato nei prossimi mesi per capire se le attuali tendenze si consolideranno o se si assisterà a un riassetto delle dinamiche immobiliari cittadine.
In conclusione, il quadro che emerge dai recenti dati del mercato immobiliare milanese mette in luce la complessità e la fluidità di un settore in costante evoluzione. Le decisioni future di venditori, acquirenti e inquilini saranno determinanti nel plasmare il volto della Milano del domani, in un equilibrio tra opportunità di investimento, esigenze abitative e sostenibilità economica.