Earth Day e il Piano B del Corriere: tra critica e realismo energetico
In occasione dell’Earth Day, l’Onu ha ribadito l’allerta ambientale con parole forti pronunciate dal Segretario Generale Antonio Guterres, che ha paragonato l’umanità a un ‘figlio delinquente di Madre Terra’. La critica al modello attuale di gestione delle risorse è palpabile, e le soluzioni proposte per affrontare la crisi climatica sembrano richiedere una revisione radicale delle nostre abitudini energetiche. Tuttavia, una voce fuori dal coro emerge dalle pagine del Corriere della Sera, proponendo un approccio alternativo ai cambiamenti climatici, più radicato nella realtà industriale attuale.
Secondo Ferruccio de Bortoli, ex direttore del Corriere della Sera, la risposta alla crisi energetica non si trova nell’abbandono delle fonti fossili, bensì nel loro rinnovato utilizzo. De Bortoli suggerisce di bloccare la dismissione delle raffinerie e di incrementare l’estrazione di petrolio per evitare costosi import di benzina. Questa posizione sembra andare contro la corrente principale del pensiero ambientalista, che vede nelle energie rinnovabili l’unica via d’uscita dalla crisi climatica.
La critica alla transizione energetica
Il dibattito sul futuro energetico del pianeta è animato da voci critiche verso il modello di transizione proposto da molte istituzioni internazionali. De Bortoli, appoggiando le idee di Federico Rampini, sostiene che l’obiettivo di un mondo alimentato esclusivamente da energia pulita sia un’utopia. Questa visione viene definita come un’ipocrisia, un vezzo ideologico destinato a scontrarsi con la realtà delle necessità energetiche globali. Il calo dei consumi di energia primaria, infatti, non sembra essere compensato adeguatamente dall’aumento delle produzioni di energia da fonti rinnovabili.
La posizione espressa nel Corriere punta a evidenziare le difficoltà di una transizione rapida verso le energie rinnovabili, proponendo soluzioni che includono il ritorno al nucleare di nuova generazione, l’utilizzo di biocarburanti e la ricerca nel campo dell’idrogeno verde. Queste alternative sono presentate come soluzioni realistiche e pragmatiche, sebbene la loro implementazione sia ancora limitata a laboratori e impianti sperimentali.
Le sfide della transizione secondo il Corriere
Il dibattito sull’energia si confronta con la necessità di trovare un equilibrio tra la riduzione delle emissioni di carbonio e la garanzia di una fornitura energetica stabile e accessibile. La transizione energetica viene presentata come un percorso complesso, in cui le soluzioni devono essere valutate non solo in base al loro impatto ambientale, ma anche alla loro fattibilità tecnica ed economica. La critica mossa al modello di transizione attuale si basa sulla percezione che le proposte più ambiziose rischiano di trascurare le realtà industriali e le necessità immediate delle popolazioni.
La lettura del documento conclusivo della COP 28 di Dubai da parte di De Bortoli evidenzia ulteriormente la divisione di opinioni sul futuro energetico. Mentre il documento viene descritto come ‘molto deludente’ da De Bortoli, altri l’hanno salutato come un passo storico verso l’abbandono graduale dei combustibili fossili. La menzione del nucleare come opzione marginale e la cattura del carbonio come tecnologia non ancora matura dimostrano la complessità delle sfide che la transizione energetica deve affrontare.
L’energia nucleare e le alternative realistiche
Nel contesto attuale, l’energia nucleare e le tecnologie emergenti come l’idrogeno verde rappresentano delle vie intermedie che potrebbero contribuire significativamente alla riduzione delle emissioni di carbonio, pur mantenendo un livello di produzione energetica elevato. La difficoltà nell’adozione di queste soluzioni risiede nella loro accettazione pubblica e nella necessità di superare ostacoli tecnologici e finanziari. Tuttavia, la loro inclusione nel dibattito dimostra la ricerca di un compromesso tra le esigenze ambientali e quelle economico-industriali.
La posizione espressa dal Corriere, attraverso le parole di De Bortoli e Rampini, sottolinea l’importanza di considerare tutte le opzioni disponibili per affrontare la crisi climatica. Mentre l’obiettivo di una transizione completa verso le energie rinnovabili rimane centrale nel dibattito globale, le proposte di soluzioni alternative evidenziano la necessità di un approccio più flessibile e adattivo. La sfida più grande sarà quella di bilanciare le urgenti necessità ambientali con le realtà economiche e sociali, in una ricerca continua di soluzioni efficaci e sostenibili.