In Danimarca, la scelta di diventare madre senza un partner è una realtà sempre più frequente e accettata, tanto da aver coniato un termine specifico: “solomor”, che letteralmente significa “madre in solitaria”. Questo fenomeno è sostenuto da un sistema di welfare che offre sostegni concreti alle donne che decidono di intraprendere questo percorso, inclusi i tentativi di fecondazione assistita finanziati dallo Stato.
Un fenomeno in crescita
La Danimarca si distingue in Europa per le sue politiche progressiste in materia di fecondazione assistita e per il supporto alle donne che scelgono di diventare madri da sole. Il governo danese copre i costi dei primi sei tentativi di fecondazione assistita per le donne sotto i 40 anni, una misura estesa anche al desiderio di avere un secondo figlio. Questa politica ha portato a un aumento significativo del numero di “solomor”, con circa 750 nuove madri single ogni anno, in un paese di 5 milioni di abitanti.
Un dato particolarmente significativo è che un bambino su otto in Danimarca nasce grazie alla fecondazione in vitro, e di questi, uno su dieci è figlio di una madre single. Questa realtà è sostenuta da un ampio riconoscimento sociale e da servizi dedicati che aiutano le donne in questo percorso, come la piattaforma online solomor.dk, che conta 2.300 iscritte.
Supporto sociale e culturale
La Danimarca offre un ambiente particolarmente favorevole per le donne che scelgono di diventare madri da sole. Oltre al sostegno finanziario per la fecondazione assistita, lo Stato assicura un anno di maternità retribuita, sconti sui servizi di assistenza all’infanzia e consulenze ostetriche. Questa rete di supporto è complementare a un contesto culturale che normalizza e accetta la figura della “solomor”.
La letteratura per l’infanzia riflette questa realtà, con numerosi libri che presentano storie di famiglie monoparentali, contribuendo a educare le nuove generazioni su diversi modelli familiari. Il dialogo aperto e onesto con i bambini sulla loro origine è un altro aspetto fondamentale sottolineato da molte madri single, come evidenziato dalla storia di Signe Fjord, autrice di manuali dedicati alla sua esperienza di “solomor”.
La scelta del donatore
La procedura di selezione del donatore di seme è un aspetto cruciale per molte donne che intraprendono il percorso della maternità da sole. In Danimarca, la legge permette ai donatori di rimanere anonimi o di essere reperibili una volta che il figlio raggiunge la maggiore età. Molte donne, come Vibeke, madre di Nils, scelgono consapevolmente donatori che offrono la possibilità di un futuro contatto, rispettando così il diritto del bambino a conoscere le proprie origini.
La scelta del donatore è spesso descritta come un processo emozionale e, a volte, complesso, simile alla navigazione in un catalogo online con criteri molto specifici. L’obiettivo è trovare un donatore che somigli fisicamente alla madre, per facilitare un senso di appartenenza e identità familiare per il bambino.
Una realtà accettata e sostenuta
La società danese dimostra un’apertura e un sostegno notevoli alle madri single che scelgono la fecondazione assistita. Questo atteggiamento progressista, combinato con l’eccellente sistema di welfare, rende la Danimarca un modello di riferimento in Europa per il sostegno alla maternità indipendente. Il fenomeno delle “solomor” è un esempio di come le politiche inclusive e il supporto sociale possano offrire alle donne la libertà e le risorse per realizzare il desiderio di maternità, anche in assenza di un partner.
Il dibattito sulla fecondazione assistita in Danimarca e l’approccio inclusivo verso le madri single evidenzia un cambiamento culturale significativo, che potrebbe ispirare altri paesi a rivedere e aggiornare le loro politiche in materia di fertilità e assistenza alla maternità. La storia delle “solomor” danesi è un promemoria potente dell’importanza di offrire alle donne la possibilità di scegliere liberamente il percorso verso la maternità, sostenute da una società che valorizza la diversità delle strutture familiari.