La transizione europea verso l’elettrico: una strada in salita secondo Breton
La transizione verso la mobilità sostenibile rappresenta uno dei pilastri fondamentali del Green Deal europeo, con l’obiettivo ambizioso di cessare la vendita di nuovi veicoli a benzina e diesel entro il 2035. Tuttavia, le recenti dichiarazioni di Thierry Breton, commissario al Mercato Interno e all’Industria dell’Unione Europea, sollevano dubbi sulla fattibilità di tale traguardo nel tempo previsto. Basandosi su un documento elaborato dalla sua direzione, Breton evidenzia una serie di sfide che il blocco comunitario deve ancora affrontare per garantire una transizione efficace verso la mobilità elettrica.
Intervistato dalla testata Politico, il commissario ha sottolineato la necessità di “apportare gli aggiustamenti necessari per raggiungere gli obiettivi al 2035” previsti dal Green Deal, aggiungendo che “non c’è una bacchetta magica” per realizzare una transizione così complessa. La sua posizione mette in luce la cautela con cui l’UE deve procedere nel suo percorso verso l’eliminazione dei veicoli a combustione interna.
Le problematiche da affrontare
Il documento a cui fa riferimento Breton identifica cinque aree critiche che ostacolano il progresso verso l’elettrificazione. Innanzitutto, le vendite di veicoli elettrici, benché in aumento, devono crescere di sette volte entro il 2035 per soddisfare la prevista domanda. Questo dato evidenzia una delle maggiori preoccupazioni: il ritmo di adozione. Inoltre, il problema dell’accessibilità emerge con chiarezza, dato che attualmente solo sei modelli di auto elettriche sono venduti a meno di 30.000 euro, di cui tre di produzione cinese. La situazione è ancor più preoccupante se si considera l’assenza di veicoli con un prezzo medio inferiore ai 20.000 euro, incentivi esclusi.
Un ulteriore ostacolo è rappresentato dalle infrastrutture di ricarica, le cui reti, nonostante siano in crescita, risultano concentrate in pochi Stati membri, con il 61% dei punti di ricarica situati in soli tre Paesi dell’UE. La questione della forza lavoro e delle competenze necessarie per sostenere la transizione è altrettanto critica, con la necessità di riqualificare e formare almeno 700.000 lavoratori entro il 2027. Infine, il documento mette in luce la problematica relativa all’accesso alle materie prime critiche, sottolineando la necessità di accelerare la costruzione di gigafactory e la produzione di componenti chiave come anodi e catodi.
La crescente competizione cinese
Un aspetto che non passa inosservato nelle analisi di Breton è l’impatto della concorrenza cinese sul mercato europeo dei veicoli elettrici. La rapida espansione delle auto elettriche prodotte in Cina, con una quota di mercato che è passata dall’1% nel 2021 al 20% nel 2023, fino a raggiungere il 25% nella prima parte dello stesso anno, rappresenta una sfida significativa per i produttori europei. Il commissario avverte che “non possiamo misurare il successo verso la mobilità a zero emissioni solo in base al numero di Bev vendute”, evidenziando l’importanza di mantenere una prospettiva equilibrata e sostenibile nella corsa verso l’elettrificazione.
Il panorama delineato da Thierry Breton riflette le complessità e le sfide che l’Unione Europea deve affrontare nel suo impegno verso una mobilità sostenibile. La transizione verso il veicolo elettrico non è soltanto una questione di cambiamento tecnologico, ma richiede un’ampia ristrutturazione economica, industriale e sociale. Di fronte a questi ostacoli, l’Europa si trova a dover bilanciare le ambizioni del Green Deal con la realtà operativa e competitiva di un mercato globale in rapida evoluzione.
Le dichiarazioni di Breton sottolineano l’importanza di una transizione consapevole e preparata, che tenga conto di tutte le dimensioni coinvolte: dalla produzione alla infrastruttura, dall’accessibilità economica alla formazione professionale. L’Europa, stando alle parole del commissario, deve affrontare con determinazione e pragmatismo le sfide poste dalla mobilità elettrica, senza dimenticare che il successo di questa transizione dipenderà dalla capacità di adattarsi rapidamente a un contesto in continuo mutamento.