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Disforia di genere a Firenze: rilevate irregolarità nel trattamento dei minori
Un’accurata ispezione presso l’Ospedale Careggi di Firenze ha evidenziato notevoli criticità nel trattamento dei minori affetti da disforia di genere, un disturbo che sta ricevendo crescente attenzione nell’ambito della salute pubblica. I riflettori si sono accesi a seguito di un’interrogazione parlamentare che ha portato alla luce la questione dell’utilizzo della triptorelina, un farmaco che interrompe lo sviluppo puberale nei soggetti in cui si prescrive.
L’audit, condotto a gennaio su sollecitazione di Mara Campitiello, capo della segreteria tecnica del ministero della Salute, ha scoperto ‘elementi di criticità molto significativi’ riguardo al percorso di presa in carico dei pazienti. Tra le irregolarità riscontrate vi è la mancata aderenza alla determina Aifa n. 21756/2019, che stabilisce l’indispensabile supporto psichiatrico prima di avviare il trattamento con triptorelina, e la mancata trasmissione dei dati all’Aifa. Queste disfunzioni sollevano preoccupazioni sulla gestione e sul benessere dei minori coinvolti.
Le reazioni istituzionali e la posizione del Ministro della Salute
Il ministro della Salute, Orazio Schillaci, ha evidenziato come la Regione Toscana e l’Ospedale Careggi abbiano mancato nel garantire un’adeguata assistenza, sottolineando la necessità di adottare misure correttive. In risposta, il governo ha richiesto alla Regione di implementare specifiche azioni correttive e di riferire in merito ai progressi. Il senatore Maurizio Gasparri di Forza Italia ha espresso rammarico per le inadempienze riscontrate, puntando l’attenzione sulla mancanza di assistenza neuropsichiatrica specializzata per l’infanzia e sull’importanza di una riflessione approfondita riguardo l’uso della triptorelina nei minori.
Il dibattito sulla triptorelina e le direttive future
La controversia sollevata dall’uso della triptorelina in bambini di 11 anni senza adeguato supporto psicologico porta a interrogarsi sulla gestione della disforia di genere nei minori. La direttiva dell’Aifa del 2019 sottolinea l’importanza della selezione accurata dei casi e dell’assistenza psicoterapeutica e psichiatrica, presupposti che sembrano essere stati trascurati nell’approccio adottato dall’Ospedale Careggi.
Il caso dell’Ospedale Careggi di Firenze evidenzia la necessità di un’attenta valutazione delle procedure e delle pratiche mediche relative al trattamento della disforia di genere nei minori. La questione solleva interrogativi fondamentali sul ruolo dell’assistenza medica e psicologica nel supportare i giovani in un percorso così delicato, ponendo l’accento sull’importanza di garantire una presa in carico consapevole e rispettosa delle esigenze dei minori.
Con l’invito del Ministero della Salute alla Regione Toscana di adottare misure correttive, si apre una nuova fase di riflessione e di azione. È chiaro che il dibattito sull’assistenza ai minori con disforia di genere è lontano dall’essere concluso, richiedendo un’attenzione costante e un impegno condiviso per assicurare che ogni giovane riceva il supporto adeguato e rispettoso delle proprie esigenze individuali.