Le parole di Zangrillo: “Evasori fiscali e sanità, un legame da non sottovalutare”
La questione degli ospedali in crisi finanziaria e il dibattito sulla sanità pubblica contro quella privata accreditata si arricchiscono di un nuovo punto di vista grazie alle dichiarazioni di Alberto Zangrillo, capo dipartimento cardio-vascolare dell’ospedale San Raffaele. Secondo Zangrillo, il problema fondamentale che sta alla base della crisi del sistema sanitario nazionale è l’evasione fiscale. “I primi colpevoli sono i malviventi che evadono il fisco”, afferma, ponendo l’accento su come queste azioni danneggino direttamente la collettività, privandola di risorse essenziali per la salute.
Nonostante le sue affermazioni possano sembrare un tentativo di distogliere l’attenzione dalle responsabilità politiche, Zangrillo sottolinea che il problema è trasversale e non risparmia alcun colore politico. La sua critica si estende a tutti coloro che, negli anni, non hanno saputo o voluto affrontare in modo efficace l’evasione fiscale, con ripercussioni dirette sul finanziamento del sistema sanitario. “La salute è il bene supremo”, ribadisce, sostenendo l’importanza di salvaguardare il sistema sanitario in tutte le sue componenti.
Privato accreditato e sanità pubblica: una convivenza necessaria
Zangrillo, che opera all’interno di un’istituzione di eccellenza come il San Raffaele, parte di un gruppo privato accreditato, difende il ruolo del privato all’interno del sistema sanitario nazionale. Contrariamente a quanto si possa pensare, il San Raffaele e simili non si concentrano solo sulle prestazioni più remunerative, ma sono pronti a fare la propria parte per sostenere il sistema sanitario nazionale. “Noi siamo pronti a fare la nostra parte”, afferma, sottolineando come l’etica di cura non debba conoscere distinzioni tra pubblico e privato.
La sua visione si contrappone a chi vede nel privato accreditato un attore che procede a scapito del sistema pubblico. Zangrillo evidenzia come esista un tetto di spesa annuale che limita l’erogazione delle prestazioni da parte del privato, una regolamentazione che assicura un equilibrio tra le due realtà. Inoltre, sottolinea l’importanza di un accesso alle cure basato sulla capacità economica, proponendo di liberare risorse nel sistema sanitario pubblico affinché possa accogliere chi ha maggiormente bisogno.
La salute non è un lusso: la denuncia di Zangrillo
Fronteggiando le critiche, Zangrillo si è sempre espresso apertamente sul fatto che la salute in Italia stia diventando un lusso non accessibile a tutti. Il suo lavoro presso il San Raffaele, nonostante sia spesso etichettato come l’ospedale dei ricchi, non lo allontana dalla realtà dei pazienti meno abbienti. Anzi, sottolinea come migliaia di pazienti non benestanti ricevano cure presso la sua struttura, sfatando il mito secondo cui il privato sarebbe solo alla ricerca del profitto.
La questione delle liste d’attesa e dell’accesso alle cure in tempi rapidi per chi può permetterselo, rispetto a chi deve aspettare, è per Zangrillo uno degli aspetti più critici del sistema. Evidenzia l’importanza di premiare gli ospedali che garantiscono standard elevati di qualità e sicurezza, e di rivedere il ruolo di quelli che non rispondono a questi criteri. “Oggi più che mai serve il coraggio delle scelte”, conclude, ponendo l’accento sulla necessità di decisioni forti per garantire un sistema sanitario equo e funzionale.
Le dichiarazioni di Alberto Zangrillo sollevano questioni fondamentali riguardo la gestione della sanità in Italia, ponendo l’accento sulla necessità di un approccio olistico che consideri tutte le componenti del sistema. La sua voce si aggiunge al coro di chi chiede riforme coraggiose e una maggiore attenzione verso un bene primario come la salute, in un momento storico in cui le sfide sono molteplici e complesse.