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Aldo Moro: 46 anni dall’agguato delle Brigate Rosse
Aldo Moro, presidente della Democrazia Cristiana, è stato rapito il 16 marzo 1978 in via Fani, a Roma, dalle Brigate Rosse. In quell’agguato persero la vita cinque agenti della sua scorta. Il corpo di Moro fu ritrovato senza vita 55 giorni dopo, segnando il culmine della ‘strategia della tensione’ e degli ‘anni di piombo’ in Italia. Questa tragica giornata è stata commemorata oggi con cerimonie e omaggi da parte delle istituzioni.
Memoria e onore per le vittime
Matteo Piantedosi, in occasione del 46º anniversario del rapimento di Aldo Moro e dell’uccisione della scorta, ha dichiarato: ‘In via Fani le Brigate Rosse assassinarono cinque agenti della scorta, servitori dello Stato uccisi nel compimento del loro dovere. Questo attacco rappresentò un tentativo fallito di destabilizzare la Repubblica italiana.’ La memoria di quegli uomini e dello statista deve rimanere viva nel cuore del Paese.
Il ministro dell’Interno ha sottolineato l’importanza di resistere alla barbarie, elogiando la coesione delle forze politiche e della società civile nel difendere i valori costituzionali durante quegli anni oscuri. L’Italia fu segnata da quell’evento, ma la solidità delle istituzioni democratiche resistette all’attacco, dimostrando la forza della nazione unita.
Ricordo e gratitudine per i sacrifici
La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha espresso su social la sua profonda gratitudine per gli agenti uccisi, definendoli ‘servitori dello Stato che hanno dato la vita per difendere la democrazia e le istituzioni repubblicane’. Il loro sacrificio e quello di tutte le vittime di quel periodo buio della storia italiana vanno ricordati e onorati.
Ignazio La Russa, presidente del Senato, ha sottolineato l’importanza di non dimenticare quel tragico evento, definendolo una delle pagine più oscure della Repubblica. Rinnovare il ricordo delle vittime e la forza con cui il Paese reagì al terrorismo degli Anni di Piombo è essenziale per tramandare la memoria storica e onorare coloro che persero la vita in difesa della democrazia italiana.