Attacco missilistico a Odessa: aumentano le vittime
Il bilancio delle vittime dell’attacco missilistico russo su Odessa è salito a 20 e il numero dei feriti a 73. Questa tragica notizia è stata confermata dal Presidente dell’Amministrazione statale regionale di Odessa, Oleg Kiper, tramite Telegram e è stata riportata dalla Pravda ucraina. Inoltre, Kiper ha evidenziato che oltre 200 residenti e ospiti della città hanno generosamente donato il sangue per sostenere gli sforzi di soccorso. Il servizio statale di emergenza ha segnalato che tra le vittime ci sono stati anche 8 dipendenti. Tra i feriti, nove si trovano in condizioni gravi, a causa dell’attacco che ha colpito duramente la città di Odessa. Questo evento tragico ha suscitato grande preoccupazione e solidarietà a livello nazionale e internazionale, mentre le autorità locali e i servizi di emergenza lavorano instancabilmente per gestire la situazione in rapido peggioramento. La comunità internazionale guarda con apprensione alla crescente violenza che continua a mietere vittime innocenti in quest’area di conflitto.
Risposta russa agli attacchi ucraini
La Russia ha dichiarato di aver abbattuto otto droni ucraini nelle regioni di Belgorod e Kursk. Secondo il ministero della Difesa di Mosca, ci sono stati tentativi da parte del regime di Kiev di perpetrare attacchi terroristici utilizzando droni e armamenti contro obiettivi sul territorio russo. Attraverso comunicati via Telegram, è stato reso noto che diversi droni e armi sono stati neutralizzati con successo. In particolare, sono stati distrutti cinque droni aerei ucraini nella regione di Kursk e tre droni aerei insieme a un razzo e un missile Tochka-U nella regione di Belgorod. Questa escalation di attacchi e controattacchi mette in evidenza la crescente tensione tra i due Paesi confinanti, con reciproche accuse e azioni che rischiano di innescare una spirale di violenza sempre più pericolosa. Le dichiarazioni ufficiali sottolineano la determinazione delle parti coinvolte, lasciando poche speranze per una rapida risoluzione diplomatica del conflitto. La situazione rimane instabile e in evoluzione, con conseguenze che si ripercuotono non solo sulla regione, ma anche su scala internazionale.