Madonna di Trevignano: Il Decreto della Commissione Diocesana
La Commissione Diocesana ha emesso un decreto riguardante i presunti fenomeni di apparizioni e rivelazioni a Trevignano Romano, associati alla Madonna di Trevignano, Gisella Cardia e Gianni Cardia. Secondo il decreto, si legge che “constat de non supernaturalitate”, sottolineando la mancanza di elementi soprannaturali in tali eventi. Il vescovo ha imposto ai sacerdoti il divieto di celebrare i sacramenti o atti di pietà popolare collegati direttamente o indirettamente a questi eventi. Inoltre, è stato vietato ai fedeli di recarsi sul luogo delle presunte apparizioni, per evitare l’idea di un riconoscimento ecclesiale. Il vescovo ha inoltre imposto il rispetto e l’adesione alle decisioni della diocesi alla Sig.ra Gisella Cardia, al Sig. Gianni Cardia e a tutti i coinvolti, invitandoli a un percorso di purificazione e discernimento per promuovere l’unità ecclesiale. Queste misure sono state prese per chiarire che il titolo Madonna di Trevignano non ha alcun valore ecclesiale e non può essere utilizzato come tale, né civilmente. Infine, si sottolinea l’importanza di una comunione di amore con la Beata Vergine Maria attraverso la Parola di Dio e la liturgia della Chiesa, come vero luogo di incontro quotidiano con colei che rappresenta consolazione e speranza.
Madonna di Trevignano: Le Presunte Apparizioni e le Polemiche
La Madonna di Trevignano è al centro di accese discussioni a causa delle presunte apparizioni della Vergine Maria a Trevignano Romano, un comune nei pressi del Lago di Bracciano. Gisella Cardia, conosciuta anche come Maria Giuseppa Scarpulla, è la presunta veggente coinvolta in questi eventi. La donna ha dichiarato di aver assistito a lacrime di sangue versate dalla Madonna, supportando le sue affermazioni con una statuetta acquistata a Medjugorje. Da diversi anni organizza gruppi di preghiera regolarmente, sostenendo di ricevere messaggi dalla Madonna per la comunità dei fedeli durante queste apparizioni. L’enorme clamore mediatico attorno a questa vicenda ha portato ad accuse nei confronti di Gisella Cardia e del marito Gianni Cardia, i quali sono stati accusati di aver inventato tutto per trarre profitto dai fedeli. Le controversie riguardanti la Madonna di Trevignano hanno diviso l’opinione pubblica, con alcuni che difendono la veridicità delle apparizioni e altri che le considerano una frode. La decisione della Commissione Diocesana e del vescovo locale di vietare le celebrazioni legate a queste presunte apparizioni è stata accolta in modi contrastanti dalla comunità religiosa e dagli abitanti del luogo.