Gaza: Tregua Incerta tra Nodi e Ostaggi
Israele e Hamas si sono trovati di fronte a un nuovo ostacolo nella ricerca di una tregua duratura a Gaza. Mentre era emersa la possibilità di un accordo sulla tregua, la mancata consegna della lista degli ostaggi ancora in vita da parte di Hamas ha fatto svanire questa prospettiva. Un funzionario di Hamas aveva indicato la possibilità di una pausa solo se Israele avesse accettato le richieste, compreso il ritorno degli sfollati palestinesi e un aumento degli aiuti umanitari.
Il Nodo sulla Lista degli Ostaggi
Le delegazioni di Hamas, Qatar e Stati Uniti si sono riunite al Cairo per trattare, ma Hamas ha fornito solo ‘risposte parziali’. Israele ha deciso di non partecipare ai negoziati affermando che Hamas non cede sulle richieste e non fornisce risposte concrete. La radio pubblica israeliana ha parlato di ‘clima di crisi’ riguardo allo scambio dei prigionieri. Israele ha insistito nel conoscere i nomi degli ostaggi da liberare e verificare il numero di detenuti palestinesi da rilasciare.
Israele ha deciso di non inviare una delegazione al Cairo fino a quando non verranno fornite risposte veritiere. Gli sforzi per raggiungere un accordo entro l’inizio del Ramadan sono in sospeso, mentre la pressione internazionale per l’assistenza umanitaria cresce. Gli Stati Uniti hanno lanciato aiuti per la popolazione, ma secondo Joe Biden sono ancora ‘insufficienti’.
Appelli per la Pace e la Liberazione degli Ostaggi
In questo contesto di violenza, il Papa ha lanciato un appello commovente per porre fine alla sofferenza delle popolazioni coinvolte. Papa Francesco ha chiesto che cessino i bombardamenti e che gli ostaggi vengano liberati. Ha esortato alla pace e alla fine delle ostilità, sottolineando l’importanza di negoziati urgenti per un cessate il fuoco immediato a Gaza e in tutta la regione.
Sul terreno, le forze armate continuano a bombardare Hamas in tutta la Striscia, causando ulteriori vittime. La situazione umanitaria è critica, con la denuncia dell’OMS che segnala la morte di dieci bambini per malnutrizione. Gli sforzi internazionali per la consegna di aiuti proseguono, con gli Stati Uniti che si uniscono ad altri paesi nell’invio di assistenza alla popolazione colpita.