Regolamento Agcom: Meta sconfitta da Agcom
Il regolamento Agcom, che impone ai grandi attori della rete di quantificare l’equo compenso per l’utilizzo dei prodotti giornalistici degli editori, ha visto un’importante svolta con la decisione del Consiglio di Stato. In base a quanto previsto dalla direttiva europea sul copyright del 2019, l’Agcom ha il potere di intervenire nel caso in cui non sia raggiunto un accordo sul compenso. Meta, inizialmente sostenuta dal Tar del Lazio, ha subito una netta sconfitta con il ribaltamento della situazione da parte del Consiglio di Stato.
Secondo il Consiglio di Stato, l’annullamento del regolamento avrebbe comportato la mancata possibilità per editori e piattaforme digitali di fare affidamento su un ente terzo come l’Agcom per facilitare la stipula di un accordo. Questa decisione ha ristabilito l’efficacia del Regolamento Agcom, consentendo così alle trattative di riprendere con l’obiettivo di definire in maniera equa l’importo dovuto agli editori per l’utilizzo dei contenuti giornalistici.
La funzione fondamentale del Regolamento Agcom
L’intervento del Consiglio di Stato ha ribadito l’importanza e la necessità del Regolamento Agcom nel garantire un equo compenso agli editori per l’utilizzo dei loro prodotti giornalistici da parte delle piattaforme online. Grazie a questa decisione, le trattative potranno proseguire considerando i criteri definiti dall’Autorità per determinare il giusto compenso per i contenuti giornalistici utilizzati.
L’equilibrio tra gli interessi contrapposti degli editori e delle piattaforme digitali risulta essere il fulcro delle decisioni prese dal Consiglio di Stato, il quale ha ribaltato la situazione a favore dell’applicazione del Regolamento Agcom. Con questa recente evoluzione, si apre la strada a nuove trattative che terranno conto delle linee guida fornite dall’Autorità per garantire trasparenza e equità nel pagamento dei contenuti giornalistici utilizzati online.