Egea: La Tragica Caduta di un Gigante Industriale
L’audizione tenuta recentemente nel municipio ad Alba ha gettato luce sulla drammatica situazione che ha portato al crollo del Gruppo Egea, un tempo considerato un ‘azienda-gioiellino del settore’. I vertici stessi dell’azienda hanno ammesso la sua condizione di fallimento, con un attivo valutato a 500 milioni di euro, ben al di sotto dei debiti stimati a quasi 800 milioni. Questa improvvisa debacle ha sorpreso molti, considerando che nel 2022 l’azienda sembrava aver preso le decisioni giuste e chiuso i contratti necessari, ma solo alla fine del 2022 si sono resi conto della gravità della situazione.
Valoti, uno degli attori chiave di questa vicenda, ha dichiarato: ‘Abbiamo vissuto un’epoca in cui per decreto non si potevano risolvere tutta una serie di contratti. Era veramente difficile comprendere la situazione dell’azienda prima.’ Questo ritardo nell’identificare i problemi ha contribuito alla spirale di debiti che ha portato Egea sull’orlo del baratro. L’azienda si è trovata impotente di fronte alla crisi energetica che ha innalzato i prezzi dell’energia a livelli insostenibili per le realtà non produttrici dirette come la loro, costrette a rivendere a prezzi fissi un’energia acquistata a costi esorbitanti.
Responsabilità e Riflessioni per il Futuro
Anche il sindaco Carlo Bo ha espresso la sua delusione e preoccupazione per la situazione, sottolineando la mancanza di fiducia che ora circonda l’azienda. Ha evidenziato la necessità di chiarire le responsabilità personali ed etiche di coloro che potrebbero aver contribuito a questo disastro finanziario. Bo ha inoltre rilevato che la vendita della divisione Egea Commerciale avrebbe potuto evitare l’attuale crisi, portando alla luce lacune nella gestione passata dell’azienda. Le parole del sindaco riflettono un senso di frustrazione e disillusione nel constatare che le azioni intraprese nel passato non abbiano impedito il tracollo di Egea.
Inoltre, la mancata cessione dell’azienda a Iren all’inizio del 2022, un’opportunità che è sfumata nel nulla, ha sollevato interrogativi sulla trasparenza e sulla consapevolezza degli attori coinvolti nelle trattative. Il ruolo delle banche e delle istituzioni pubbliche è stato messo in discussione, evidenziando la necessità di una maggiore vigilanza e trasparenza nel settore energetico. La vicenda di Egea rappresenta un monito per il futuro, richiamando l’importanza di una gestione oculata e responsabile delle risorse aziendali, soprattutto in un contesto economico instabile e mutevole come quello attuale.