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La strage di Altavilla Milicia: terrore e mistero in una famiglia distrutta
Altavilla Milicia, una località che ora porta il peso di una tragedia inimmaginabile. La telefonata al 112 ha segnato l’inizio di un terribile evento che ha sconvolto l’opinione pubblica. Giovanni Barreca, il muratore coinvolto nel delitto, ha aperto le porte a un mondo di orrore, dichiarando che sua moglie era “posseduta”.
Il macabro rituale e le sevizie
Quando i carabinieri hanno varcato la soglia della villetta, si sono trovati di fronte a una scena da incubo. I corpi dei familiari di Barreca giacevano senza vita, ognuno vittima di atroci torture. Emmanuel, il più piccolo, è stato torturato con un phon e altri strumenti. Kevin, il primogenito, è stato legato con catene arrugginite, mentre la madre Antonella è stata sottoposta a torture indicibili con un attizzatoio e un phon.
Le dichiarazioni della figlia maggiore hanno gettato ulteriore luce sulla vicenda, rivelando dettagli agghiaccianti dei giorni precedenti al delitto. La giovane ha raccontato di rituali demoniaci, di un padre ossessionato da presunte possessioni e di due complici che hanno partecipato attivamente alle sevizie.
La presenza dei “Fratelli di Dio” e il lato oscuro della spiritualità
Al centro di questa vicenda si profila l’ombra dei “Fratelli di Dio”, un gruppo misterioso che sembra aver influenzato pesantemente le azioni della famiglia Barreca. Il coinvolgimento di un mental coach e di una venditrice di prodotti naturali, entrambi legati a cerchie evangeliche, getta una luce inquietante su pratiche apparentemente spirituali.
Le parole di Kevin, che ha confidato a un amico i tormenti familiari, rivelano una situazione di disperazione e paura, con riferimenti a demoni e liberazioni che si trasformano in tragedia. La famiglia, dilaniata da presunte possessioni e riti esoterici, è stata trascinata in un vortice di violenza e follia che ha portato alla loro distruzione.