Violenza sessuale in via Bertoloni: l’indagato liberato dal Cpr
Bologna, 13 febbraio 2024 – Impossibile stabilire la pericolosità sociale del ventenne somalo arrestato per la violenza sessuale in via Bertoloni. Senza questo presupposto, è illegittimo trattenerlo nel Cpr di Milano. Il tribunale del capoluogo meneghino ha deciso di rimetterlo in libertà, pochi minuti dopo l’arresto effettuato dalla polizia il 6 febbraio. La vittima e la sua soccorritrice lo avevano riconosciuto.
La decisione del tribunale di Milano
Il tribunale di Milano ha preso questa decisione a causa delle circostanze che hanno seguito l’arresto in flagranza. La pm Michela Guidi ha scelto di rimetterlo in libertà in base all’articolo 121, poche ore dopo il trasferimento alla Dozza. Quindi, il ventenne somalo, richiedente asilo in Italia, è stato condotto dalla polizia al Cpr di Milano per avviare le procedure di espulsione.
Iter interrotto e pericolosità sociale non valutata
Questo iter è stato interrotto dal tribunale milanese che, non avendo una valutazione della pericolosità del ventenne rispettando i requisiti previsti dalla legge, non ha convalidato il suo trattenimento nel Cpr emesso dal questore Antonio Sbordone. Nonostante la gravità del reato, l’indagato è nuovamente libero, potendo tornare in città e potenzialmente ripetere le azioni contestate.
La vicenda genera amarezza, specialmente considerando l’emergenza delle violenze sulle donne in città. Bologna, secondo le analisi statistiche del ministero dell’Interno, si posiziona al secondo posto in Italia per le denunce di reati sessuali subiti. Questo dato richiede una riflessione profonda sulla necessità di un intervento radicale e condiviso, che parta da un’analisi culturale ed educativa del problema. Se da un lato c’è la repressione da parte delle forze dell’ordine, dall’altro questa arriva troppo tardi.