La musica napoletana al Festival di Sanremo: una tradizione che continua
Pe’ dispietto della Nuova Compagnia di Canto Popolare ha segnato un momento fondamentale al Festival di Sanremo, vincendo il premio della critica nel 1992 con un pezzo interamente in napoletano. L’influenza della cultura partenopea si è fatta sentire anche con Nino d’Angelo, che nel 2003 e nel 2010 ha portato sul palco del Teatro Ariston canzoni come A’ storia ‘e nisciuno e Jammo ja’, entrambe in dialetto napoletano e caratterizzate da armonie coinvolgenti.
Per il 2024, Geolier ha portato avanti questa tradizione con I p’me, tu p’te, un brano che omaggia il napoletano “di strada” e che ha conquistato persino il direttore artistico Amadeus. Nonostante le regole linguistiche del Festival, che richiedono testi in italiano, l’artista ha ottenuto il permesso di esibirsi in napoletano, riconosciuto come patrimonio nazionale. La musica regionale, in particolare quella napoletana, continua a essere un pilastro importante della cultura italiana.
Dal Sud al Nord: la varietà linguistica al Festival di Sanremo
La diversità linguistica italiana si è manifestata anche attraverso i dialetti presenti al Festival di Sanremo. Dai sassaresi Ice, che nel 1988 hanno proposto Mama in algherese, al gruppo sardo Tazenda con brani come Spunta la luna dal monte e Pitzinnos in sa Gherra, la ricchezza linguistica delle regioni ha brillato sul palco dell’Ariston. Addirittura, i Tenores de Bitti hanno collaborato con Mahmood in questa edizione, evidenziando l’importanza dei dialetti anche nelle esibizioni contemporanee.
Non solo il Sud ha contribuito alla varietà linguistica, ma anche il Nord Italia ha offerto spunti interessanti. Brani come Yanez di David Van der Sfroos in dialetto comasco e Papa Nero dei veneziani Pitura Freska hanno arricchito il panorama musicale del Festival. Renato Pozzetto, con la sua interpretazione di Ho visto un re, ha dimostrato che la musica in dialetto può essere apprezzata e celebrata a Sanremo, mantenendo viva la tradizione e coinvolgendo un vasto pubblico italiano.
La musica in dialetto continua a essere un elemento di spicco al Festival di Sanremo, rinnovando la manifestazione e suscitando l’interesse di un pubblico sempre più ampio. La diversità linguistica dell’Italia si riflette sulla scena musicale, offrendo un’esperienza unica e coinvolgente per gli spettatori, che si lasciano trasportare dalle melodie e dai testi ricchi di storia e tradizione.