Silenzio imbarazzante: Schlein e Conte sotto accusa per il Giorno del Ricordo e le Foibe
Schlein e Conte rimangono avvolti in un ‘imbarazzante quanto offensivo silenzio’ in occasione del Giorno del Ricordo, sollevando sospetti di negazionismo strisciante. La mancanza di dichiarazioni da parte dei due esponenti di spicco dell’opposizione, Elly Schlein e Giuseppe Conte, ha scatenato critiche e polemiche. Fratelli d’Italia ha stigmatizzato questa ‘vergognosa omissione’, evidenziando il mancato tributo alle vittime delle foibe, massacri a lungo taciuti e occultati.
Reazioni infuocate di Fratelli d’Italia
Il caustico tweet di Giovanni Donzelli ha acceso la discussione: ‘Né Schlein né Conte hanno trovato il tempo di dire una sola parola sulle foibe, per il Giorno del Ricordo?’. Lucio Malan, presidente dei senatori di FdI, sottolinea il totale disinteresse dei due leader per le vittime delle foibe, denunciando la mancanza di vicinanza verso i martiri degli eccidi. Questo silenzio, per Malan, riflette un’insensibilità politica e una frattura nella memoria condivisa che la sinistra dovrebbe rappresentare.
L’assenza di Schlein e Conte nel commemorare la tragedia delle foibe è stata contrastata da Giorgia Meloni, presidente di FdI, la quale ha reso omaggio alle vittime a Basovizza. Mentre il Presidente Mattarella ha richiamato alla condanna ferma e netta di tali eventi, Schlein e Conte sono stati accusati di perpetuare un silenzio imbarazzante che, secondo Fidanza, alimenta il negazionismo. Questo riduzionismo strisciante della sinistra istituzionale, afferma Fidanza, finisce per legittimare vandalismo e negazionismo, come dimostrato dai recenti atti a Firenze.
Critiche taglienti e richiami alla verità storica
Nicole Matteoni, deputata di FdI, risponde al silenzio di Schlein e Conte con domande scomode: ‘Forse la verità storica fa male? Forse c’è ancora una forte frangia negazionista nel loro elettorato?’. Invita i due esponenti a visitare il Treno del Ricordo e i luoghi simbolo delle foibe per comprendere la tragedia taciuta per decenni. Matteoni sottolinea come i martiri delle foibe fossero persone innocenti, bambini e genitori, colpevoli solo di essere italiani, un aspetto che la sinistra italiana avrebbe etichettato in modo distorto e offensivo.