Nuovi scioperi dei lavoratori Stellantis a Mirafiori
Scioperi spontanei dei lavoratori di Stellantis a Mirafiori hanno portato la situazione allo stato limite. Dopo l’annuncio della fine della produzione del Maserati Levante entro il 31 marzo, i dipendenti hanno incrociato le braccia. Le carrozzerie di Mirafiori sono teatro di una protesta che coinvolge sia il primo che il secondo turno. La Fiom Cgil ha supportato le tute blu nell’esprimere il loro dissenso, manifestato anche con cortei e assemblee. L’ad Carlos Tavares ha lanciato l’allarme, definendo lo stabilimento di Mirafiori come uno dei più a rischio, accanto a Pomigliano.
Richieste di intervento urgente
Il segretario generale della Fiom Michele De Palma ha sollevato la questione della presidente del Consiglio in merito alla crisi. De Palma ha dichiarato: “Meloni invece che fare polemiche convochi Tavares e pretenda risposte”. Il sindacalista ha sottolineato la gravità della situazione, evidenziando la contraddizione tra gli investimenti statali per gli ecobonus e le ulteriori settimane di cassa integrazione annunciate da Stellantis. La necessità di un intervento diretto da parte delle istituzioni per proteggere il futuro industriale del Paese è diventata imperativa.Edi Lazzi della Fiom ha espresso la sua preoccupazione riguardo alla situazione. Afferma che quando i lavoratori raggiungono il punto di scioperare spontaneamente, significa che la situazione è critica e richiede azioni immediate. Lazzi propone la formazione di un think tank cittadino che coinvolga varie figure istituzionali e organizzazioni al fine di pianificare investimenti pubblici e privati per favorire una transizione positiva verso l’elettrico. Questo sarebbe cruciale per dimostrare a Stellantis e ad altri attori del settore che la produzione automobilistica a Torino può ancora essere un’opportunità redditizia.
Appello per un piano di sviluppo
Il segretario generale della Cgil Piemonte, Giorgio Airaudo, ha posto l’accento sull’importanza di un piano che garantisca un volume di produzione significativo a Mirafiori. Rivendica un impegno che porti a 200.000 vetture, come richiesto dalle organizzazioni sindacali, e che assicuri occupazione per i prossimi dieci anni. Airaudo ha sottolineato la necessità che il caso Mirafiori diventi una priorità nazionale, con un coinvolgimento diretto da parte delle istituzioni di Parigi e Roma. L’obiettivo è rendere il territorio competitivo per la produzione di auto elettriche, aprendo la strada a potenziali nuovi investitori nel settore automobilistico italiano.