Alberto Tomba elogia il “Superman” del tennis: Jannik Sinner
La leggenda dello sci, Alberto Tomba, non ha risparmiato parole di stima e affetto per la giovane stella del tennis italiano, Jannik Sinner. In un dialogo ricco di aneddoti e confronti, Tomba ha disegnato un parallelo tra le loro storie, entrambe segnate da scelte controcorrente e da una dedizione allo sport che ha infranto gli schemi dei luoghi natali.
Destini incrociati tra neve e mare
Alberto Tomba, con il suo carisma inconfondibile, ha iniziato il suo racconto evidenziando l’ironia del destino che ha visto lui, nato vicino al mare, abbracciare la neve, e Sinner, cresciuto tra le montagne di Sesto Pusteria, scegliere il campo da tennis. “Capisco la sua scelta”, ha detto Tomba, sottolineando l’influenza determinante dell’allenatore e dell’ambiente familiare. L’ex campione olimpionico ha ricordato la figura di Roberto Siorpaes, che “mi ha cambiato la vita” sulle pendici della Marmolada.
La scelta di Sinner e l’aneddoto di Tomba
L’intonazione di Tomba è diventata più riflessiva quando ha confrontato la propria esperienza con quella di Sinner. Mentre Jannik ha confessato di essere stato attratto dal tennis per la concentrazione prolungata che richiede, Tomba ha rivelato di aver avuto un campo da tennis in casa, senza però trovare quella figura che lo spingesse verso questo sport. “Nessuno mi ha aiutato ad amare questo sport”, ha dichiarato, evidenziando come per Sinner, invece, le persone giuste e la famiglia hanno fatto la differenza.
Una calma olimpica da Superman
Parlando dell’atteggiamento di Sinner prima delle sue partite, Tomba ha usato una metafora che colpisce l’immaginario: “Non so perché, ma mi ricorda Clark Kent, che poi si trasforma in Superman”. Il paragone non si ferma all’apparenza fisica, ma si estende al modo in cui Sinner gestisce la pressione e la concentrazione, diventando “ingiocabile” per gli avversari, come dimostrato nella finale degli Australian Open.
Il silenzio della valle e la maturità sociale
Il silenzio delle montagne di Sesto Pusteria ha forgiato il temperamento di Sinner, lo stesso temperamento misurato che Tomba riconosce nel tennista durante le interviste. Alberto Tomba ha poi evidenziato il ruolo dei social media e del team di Sinner, fattori che hanno consentito al giovane atleta di crescere evitando errori tipici dell’età. La differenza con la propria esperienza giovanile, dove “a vent’anni, in pratica ero solo”, è marcata.
La dedizione allo studio dell’avversario
La capacità di Sinner di studiare gli avversari e di giudicarsi criticamente è un altro punto di contatto con la mentalità di Tomba. “Solo in questo modo si correggono gli errori e si migliora”, ha affermato il campione di sci, ammirato dalla capacità di Sinner di cambiare marcia durante le partite, una qualità che Tomba riconosce di aver avuto anche lui.
La famiglia come fondamenta del successo
La dedica di Sinner alla sua famiglia dopo le vittorie è stata un altro momento toccante per Tomba, che ha paragonato la scelta del tennista a quella di buttarsi nelle braccia dei suoi fan. “La madre, il padre e i fratelli sono una magia”, ha detto, sottolineando il ruolo della famiglia come base di qualsiasi successo.
Gestire la popolarità e i consigli di Tomba
Alberto Tomba, con la saggezza di chi ha attraversato il vortice della fama, ha riflettuto sulla difficoltà di gestire la popolarità. “Adesso ogni sua mossa sarà giudicata”, ha dichiarato, ricordando il proprio ingresso a Sanremo nel 1988. Ha poi proseguito, consigliando a Sinner di limitare i suoi sì, evitando così di essere travolto dalla disponibilità, un errore che lo stesso Tomba ha ammesso di aver commesso. Nonostante le sfide, Tomba si è detto fiducioso nelle capacità di Sinner di trovare sempre le parole e il comportamento giusto in ogni circostanza.
In un mondo dello sport sempre più attento alle storie di successo, l’incontro tra due campioni di epoche diverse, ma con spirito simile, offre una narrazione affascinante. Il racconto di Alberto Tomba, tra ricordi personali e osservazioni acute, non solo celebra le conquiste di Jannik Sinner ma offre anche uno spaccato di come l’ambiente, la famiglia e la forza di volontà possano plasmare il destino di un atleta, anche quando sembra nascere “a rovescio”.