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Pista da Bob a Cortina: Costi Gonfiati per le Olimpiadi 2026
Il caso della pista da bob “Eugenio Monti” a Cortina, in vista delle Olimpiadi invernali del 2026, è stato al centro di un acceso dibattito sui costi e sulla trasparenza dei finanziamenti. L’investimento iniziale di 47,7 milioni di euro per la ristrutturazione della pista ha destato perplessità e critiche, con accuse di gonfiaggio dei costi che hanno portato il totale a 118 milioni di euro. Il governo Draghi aveva stanziato 85 milioni per la costruzione del nuovo impianto, ma ulteriori finanziamenti hanno incrementato la somma complessiva, sollevando dubbi sull’effettiva sostenibilità dell’opera.
La senatrice di Alleanza Verdi Sinistra, Aurora Floridia, ha sollevato il quesito sulla trasparenza dei costi e la reale necessità di tali investimenti, mettendo in discussione l’opportunità di ulteriori spese non preventivate. La richiesta di informazioni al ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti ha portato alla luce dettagli che sollevano perplessità: “118,4 milioni di euro di cui 81,6 milioni il costo totale dell’opera, di cui ad oggi sono stati spesi 6,1 milioni”. La cifra comprende anche i 2,8 milioni destinati alla demolizione della vecchia pista, evidenziando una gestione dei fondi che ha destato preoccupazione e critiche. La senatrice ha definito le risposte fornite come “insoddisfacenti e imbarazzanti”, sottolineando la mancanza di chiarezza e trasparenza nella gestione di un progetto considerato non sostenibile.
Trasparenza Finanziaria e Sostenibilità: Interrogativi sul Progetto Olimpico
La vicenda della pista da bob a Cortina solleva interrogativi fondamentali sulla trasparenza finanziaria e la sostenibilità delle opere legate alle Olimpiadi invernali del 2026. L’aumento dei costi e la mancanza di dettagli sui reali fabbisogni economici per la realizzazione degli impianti pongono delle ombre sul progetto complessivo. La richiesta di chiarimenti da parte della senatrice Floridia riflette un’attenzione crescente verso la corretta gestione dei fondi pubblici e la necessità di evitare sprechi inutili.
La risposta del ministro Giorgetti, sebbene fornisca alcuni dettagli sui costi e sugli investimenti effettuati finora, non sembra dissipare i dubbi espressi. La definizione dell’opera come “non sostenibile” e la critica all’approccio seguito, descritto come un “capriccio” privo di basi solide, sollevano preoccupazioni sulle priorità e sulle scelte di investimento nel contesto delle Olimpiadi invernali. La trasparenza e la corretta gestione delle risorse pubbliche sono temi centrali che richiedono un’attenzione costante e un controllo rigoroso per garantire l’efficienza nell’utilizzo dei fondi destinati a progetti di tale portata.