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Manrico Marchetto: Un Addio Inaspettato
Anna Chiara Bortolon ha condiviso il suo dolore per la perdita improvvisa di Manrico Marchetto, icona del rugby, spirato domenica sera a causa di una malattia incurabile. Per 23 anni, la coppia progettava il loro futuro insieme, con piani di matrimonio e viaggi entusiasmanti. Nonostante la malattia, Marchetto manteneva viva la speranza di unirsi in matrimonio il 4 febbraio, giorno del suo compleanno, sognando di viaggiare in Norvegia per ammirare l’aurora boreale. La morte lo ha colto prima che potesse realizzare questi desideri, lasciando un vuoto incolmabile nel cuore di chi lo amava.
Il Ricordo di un Amore Profondo
Anna Chiara Bortolon ha descritto Marchetto come un’anima pura che non invecchiava mai, con una passione per la vita e una gioia contagiosa. La loro connessione era profonda, basata su passioni comuni come i viaggi e l’amore per l’Umbria, dove avevano un rifugio sul lago Trasimeno. Marchetto, oltre alla sua carriera nel rugby, si era distinto come bioarchitetto, progettando edifici in Italia e all’estero, compresa una serie di case in Kenya, un luogo che aveva nel cuore. La fiducia che aveva nelle persone e il suo grande cuore lo rendevano amato da tutti, non solo come atleta, ma come essere umano straordinario.
La Leggenda del Rugby Biancoverde
Manrico Marchetto ha lasciato un’impronta indelebile nel mondo del rugby, iniziando la sua carriera con la Tarvisium per poi diventare una figura di spicco nella Benetton. Con 262 partite giocate e oltre 1100 punti segnati, Marchetto ha stabilito record e conquistato titoli, diventando una leggenda della squadra biancoverde. Le sue 42 presenze e 21 mete con la Nazionale italiana lo hanno reso un’icona del rugby nazionale, celebrato non solo per le sue gesta sportive ma anche per la sua umanità e generosità. La sua scomparsa lascia un vuoto nel mondo dello sport e nei cuori di coloro che hanno avuto la fortuna di conoscerlo e amarlo.