![Addio a Manrico Marchetto, icona del rugby trevigiano 1 20240205 011343](https://masainews.it/wp-content/uploads/2024/02/20240205-011343.webp)
Lutto nel mondo del rugby trevigiano: addio a Manrico Marchetto
Manrico Marchetto, pioniere del rugby della Marca, ha lasciato un vuoto incolmabile nel cuore degli appassionati di rugby trevigiani. A soli 72 anni, Marchetto si è arreso a una malattia contro la quale ha combattuto con dignità e riservatezza. La sua scomparsa ha scosso la comunità sportiva locale, ricordandoci l’eredità di un uomo straordinario, sia dentro che fuori dal campo.
Un’icona del rugby trevigiano
Marchetto è stato un simbolo indelebile per la città di Treviso, un uomo che ha incarnato i valori di passione, dedizione e lealtà. Con la maglia della Tarvisium e successivamente della Metalcrom, poi Benetton, ha lasciato un’impronta indelebile nella storia del rugby italiano. La sua carriera da trequarti ala ed estremo lo ha portato a conquistare traguardi straordinari, tra cui il primo scudetto del club nel 1983.
Compagno di avventure di giocatori del calibro di Bruce Munro, Glen Rich e molti altri, Marchetto ha contribuito in modo significativo alla crescita e al successo del rugby trevigiano. Oltre ai successi in campo, ha saputo trasmettere valori fondamentali, diventando un punto di riferimento per generazioni di giovani rugbisti.
Una carriera di successi e onore
La carriera di Marchetto è stata caratterizzata da successi sportivi straordinari. Il suo impegno costante e le sue straordinarie capacità lo hanno portato a collezionare 262 presenze e a segnare 1103 punti, posizionandosi ancora oggi al terzo posto assoluto per marcature nella massima serie. In Nazionale, ha lasciato un segno tangibile diventando il terzo miglior realizzatore di mete nella storia del rugby italiano con 21 marcature.
Dopo il ritiro, ha continuato a contribuire al mondo del rugby come presidente del Vecio Rugby Treviso, mantenendo vivi i legami con la società del Benetton e rimanendo un punto di riferimento per la comunità rugbistica locale. Il suo amore per il rugby e la sua dedizione al club trevigiano lo hanno reso una figura rispettata e amata da tutti coloro che hanno avuto il privilegio di conoscerlo.