Lewis Hamilton: tra sogni di Ferrari e le cicatrici di Abu Dhabi
La carriera in Formula 1 di Lewis Hamilton è costellata di trionfi e momenti indimenticabili, ma anche di ferite aperte e sogni ancora da realizzare. Con 7 titoli mondiali e 103 vittorie al suo attivo, il pilota britannico continua a cercare nuovi stimoli e sfide che possano arricchire ulteriormente il suo già straordinario palmarès. In una recente intervista rilasciata al magazine GQ, Hamilton ha condiviso riflessioni profonde sulla sua carriera, sulle sue passioni e sul futuro che lo attende.
Uno degli argomenti centrali dell’intervista è stato il suo rapporto con la Ferrari, un marchio che ha sempre esercitato un fascino particolare sull’immaginario del pilota. “Passare nel team di Maranello era una delle mie intenzioni. Forse si trattava di una volontà più inconscia, legata al primo periodo della mia vita, ma è sempre stato un obiettivo importante per me”, ha confidato Hamilton, svelando una delle aspirazioni che hanno accompagnato la sua carriera fin dai primi giorni.
Il capitolo Abu Dhabi: una ferita ancora aperta
La stagione 2021 e il Gran Premio di Abu Dhabi rappresentano, per Hamilton, un capitolo doloroso ma fondamentale della sua vita e della sua carriera. La controversa gestione della gara da parte del direttore Michael Masi ha lasciato il pilota con un senso di ingiustizia: “Mi hanno derubato? È stato evidente”. Nonostante il dolore, Hamilton ha trovato un lato positivo in quella esperienza, grazie alla presenza di suo padre: “La cosa preziosa che da quel momento porto con me è la presenza di mio padre: avevamo attraversato insieme le montagne russe della vita, con alti e bassi, e nel giorno più doloroso lui era lì”.
Questo episodio ha segnato un “momento decisivo” nella vita di Hamilton, che, nonostante le immagini dolorose, si dichiara in pace con se stesso. Una maturità emotiva che lo ha aiutato a superare le avversità e a guardare al futuro con rinnovata determinazione.
Hamilton: una vita oltre la F1
La Formula 1 rappresenta solo una parte dell’universo di Lewis Hamilton. Il pilota britannico ha infatti esplorato altri ambiti in cui esprimere la sua creatività e passione, come la moda e il cinema. “Mi sono reso conto che lavorare non dà la felicità: bisogna trovare un equilibrio nella vita. Così ho scoperto di essere, in realtà, abbastanza infelice”, ha ammesso Hamilton, sottolineando l’importanza di perseguire una felicità più autentica e complessa.
La moda, in particolare, si è rivelata un campo in cui Hamilton ha potuto esprimere se stesso liberamente, sfidando pregiudizi e aspettative. Anche il mondo del cinema rappresenta una possibile evoluzione futura per il pilota, che ha già avviato un progetto cinematografico con Brad Pitt e il regista Joseph Kosinski. “Non avevo mai preso una lezione di recitazione e non intendevo essere il punto debole in un simile progetto”, ha confessato Hamilton, rivelando anche un rimpianto per non aver partecipato a “Top Gun 2”, a causa degli impegni in pista.
La continua ricerca di equilibrio
L’intervista a GQ ha permesso di scoprire un Lewis Hamilton che va ben oltre il casco e la tuta da corsa. Un uomo che, nonostante il successo e la fama, continua a cercare un equilibrio nella vita, affrontando con coraggio le sfide che si presentano. La sua determinazione e la sua capacità di rimanere focalizzato sugli obiettivi, senza lasciarsi distrarre dalle avversità, restano un esempio per molti.
Il futuro di Hamilton in Formula 1 è ancora ricco di pagine da scrivere, con la Ferrari che potrebbe rappresentare il prossimo capitolo emozionante di una carriera leggendaria. Ma al di là delle vittorie e delle sconfitte, è la ricerca di un senso più profondo, di una felicità che trascende i trofei, a guidare il campione britannico verso nuove avventure, dentro e fuori la pista.