Sgarbi e Meloni: Il Confronto sulle Dimissioni e il Ricorso al Tar
Vittorio Sgarbi, sottosegretario alla Cultura dimissionario, si prepara a un incontro con la premier Giorgia Meloni per discutere la questione delle dimissioni e del ricorso al Tar. Sgarbi ha dichiarato: “Sono felice che il presidente abbia ritenuto corrette le mie dimissioni che confermo e che attendo di consegnarle personalmente.” Tuttavia, sottolinea una preoccupazione riguardo all’indagine dell’Antitrust su di lui, partita da lettere anonime, evidenziando il rischio di delazioni indiscriminate.
Sgarbi conferma la volontà di dimettersi indipendentemente dall’esito del ricorso al Tar, ma mette in luce la questione procedurale e la possibile invalidazione della delibera dell’Antitrust da parte della sentenza del Tar. Nonostante la sua disponibilità a lasciare l’incarico anche in caso di esito favorevole, si autosospende temporaneamente per non ostacolare il procedimento del Tar che potrebbe sospendere la delibera dell’Antitrust. Il sottosegretario dimissionario enfatizza l’importanza di uscire da questa situazione “pulito” e con chiarezza sulle incompatibilità prospettate dall’Antitrust.
La Contestazione dell’Antitrust e le Attività di Sgarbi
L’Antitrust ha redatto un documento di 60 pagine evidenziando i molteplici conflitti d’interesse legati agli incarichi di Sgarbi, che spaziano tra ruoli pubblici e attività private legate alla sua professione di storico dell’arte. Attività come lectio magistralis, spettacoli teatrali, ospitate televisive e altri eventi pubblici sono state contestate dall’Autorità, sottolineando la presenza di guadagni economici consistenti per Sgarbi, che avrebbe accumulato fino a 300 mila euro nei primi 9 mesi di governo.
Sgarbi respinge le accuse definendo la determinazione dell’Antitrust come “assurda”, sottolineando che le attività contestate sono occasionali nonostante siano frequenti. L’ex sottosegretario sostiene di aver regolarmente fatturato tra i 150 e i 200 mila euro e confida nella valutazione più equa del Tar riguardo a questo aspetto. La segnalazione all’Antitrust era partita dal ministro alla Cultura Sangiuliano, che aveva ricevuto una dettagliata segnalazione via mail contenente presunti illeciti di Sgarbi e della compagna Sabrina Colle, evidenziando presunti conflitti d’interesse e attività economiche parallele al mandato governativo.