Gino Cecchettin: Il Libro ‘Cara Giulia’ Come Strumento di Elaborazione del Lutto
Gino Cecchettin, il padre di Giulia, la giovane tragicamente uccisa dall’ex fidanzato Filippo Turetta, ha recentemente rivelato come la stesura del libro ‘Cara Giulia. Quello che ho imparato da mia figlia’ abbia rappresentato un valido strumento nel processo di elaborazione del lutto. In un’intervista al popolare programma televisivo ‘Che tempo che fa’ condotto da Fazio, Cecchettin ha dichiarato: ‘Il libro su Giulia mi ha aiutato a elaborare il lutto.’ Nonostante abbia evitato di menzionare direttamente Turetta, Cecchettin ha ammesso di aver avvertito la necessità di condividere e raccontare la storia di sua figlia per poter trovare un senso alla tragedia.
Giulia Cecchettin, secondo il padre, era una persona altruista e premurosa, sempre desiderosa di aiutare gli altri. Cecchettin ha affermato: ‘Giulia non era una ragazza che si risparmiava, voleva aiutare gli altri.’ Questa spinta altruistica è stata un’ispirazione per lui, portandolo a chiedersi in che modo potesse continuare a diffondere quel desiderio di aiutare il prossimo. È così che ha preso forma l’idea del libro e della fondazione da lui voluta creare per onorare la memoria di Giulia e sostenere cause di solidarietà.
La Fondazione Come Progetto di Sostegno e Solidarietà
Gino Cecchettin ha condiviso ulteriori dettagli sul suo progetto di creare una fondazione a beneficio delle associazioni presenti sul territorio. Ha dichiarato: ‘Volevo fare qualcosa attivamente, aiutando le associazioni sul territorio.’ L’obiettivo era quello di dare vita a una fondazione inclusiva, collaborativa con enti, università e ordini professionali, al fine di ampliare il raggio d’azione delle iniziative di solidarietà. La fondazione, sebbene ancora in fase di avvio, si prefigge di sostenere attivamente le realtà locali già attive sul territorio.
Cecchettin ha chiarito che l’idea della fondazione è nata prima del libro, ma il suo intento è che il ricavato dalle vendite di ‘Cara Giulia’ possa contribuire a finanziare questa iniziativa benefica. Ha sottolineato: ‘Lo scopo del libro è quello di finanziare questa fondazione.’ Con una visione ampia e collaborativa, Cecchettin auspica che la fondazione possa diventare un punto di riferimento per chi si impegna attivamente nel sociale e che possa offrire un supporto concreto a chi è già sul campo a operare per il bene comune.
Gino Cecchettin ha manifestato il suo desiderio che la fondazione diventi un motore di cambiamento e di sostegno per iniziative di solidarietà, contribuendo in maniera significativa alla comunità locale. In un momento di grande dolore e di perdita, ha trovato nell’azione altruistica e nel supporto al prossimo un modo per onorare la memoria di sua figlia Giulia e per trasformare il lutto in un’opportunità di crescita e di speranza.