![Protesta pro Palestina davanti a Giunti Odeon: scontro culturale e manifestazioni pacifiche 1 20240306 212750](https://masainews.it/wp-content/uploads/2024/03/20240306-212750.webp)
Protesta pro Palestina davanti a Giunti Odeon
Si è conclusa con una protesta fuori da Giunti Odeon la presentazione del libro Golda, un saggio della giornalista Elisabetta Fiorito sulla premier israeliana Golda Meir (edito da Giuntina). Nel tardo pomeriggio, al termine dell’incontro nello spazio di piazza Strozzi, un gruppo di giovani si è presentato all’ingresso della libreria-cinema, al grido di “Palestina libera”, chiedendo di entrare in sala. “Ho fatto chiudere le porte d’ingresso per motivi di sicurezza” racconta Gabriele Ametrano, direttore artistico di Giunti Odeon e presente all’incontro che “si è svolto regolarmente, senza intoppi, in assoluta tranquillità. Sono uscito a parlare con i manifestanti, che hanno accusato me e il team della libreria di essere antidemocratici. Ma, lo ripeto, gli ingressi sono stati chiusi non per motivi politici, ma di sicurezza. Ho offerto a chi protestava la possibilità di organizzare un incontro nel nostro spazio, ma mi è stato manifestato il totale disinteresse”.
Il pubblico presente in sala è stato fatto uscire da un ingresso secondario
Tra i manifestanti, anche la scrittrice Carlotta Vagnoli insieme a Flavia Carlini, autrice del libro Contro la violenza di genere che è stato presentato in contemporanea da Feltrinelli, ambedue molto presenti sui social. E c’era anche Karem Rohana, attivista per la causa palestinese e influencer sul tema con il nome di Karem From Haifa. “Ormai siamo alla notte dei cristalli. Ai libri che non si possono presentare – scrive in una nota Marco Carrai, console onorario di Israele per la Toscana, l’Emilia Romagna e la Lombardia – Quello che è successo oggi alla Libreria Odeon rasenta la follia. E’ indecoroso quello che sta succedendo a Firenze, presunto luogo di cultura. Queste influencer neppure sanno chi sia stata Golda Meir e i valori che ha incarnato. Una sola parola: vergogna”.