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Barbara Balzerani: Vita, Militanza e Polemiche
Barbara Balzerani, figura controversa legata alla storia delle Brigate Rosse, è deceduta all’età di 75 anni. Nata a Colleferro nel 1949, si trasferì a Roma per studiare Filosofia, abbracciando successivamente ideali politici radicali. Balzerani entrò in contatto con gli ambienti della sinistra extraparlamentare, unendosi a Potere Operaio e incontrando il futuro marito, Antonio Marini. Il suo percorso la condusse all’adesione alle Brigate Rosse nel 1975, divenendo uno dei protagonisti di uno dei momenti più bui della storia italiana.
Militanza e Clandestinità nelle Brigate Rosse
Sotto il nome di battaglia ‘Sara’, Balzerani divenne un’importante figura all’interno dell’organizzazione brigatista, assumendo un ruolo di leadership nella colonna romana. Partecipò attivamente a operazioni terroristiche, inclusi l’omicidio di Girolamo Minervini e l’agguato a via Fani per il rapimento di Aldo Moro. Durante il sequestro dello statista democristiano, occupò la base di via Gradoli a Roma insieme a Mario Moretti, con cui aveva legami affettivi. Tuttavia, al momento del raid delle forze dell’ordine, non si trovava sul posto, essendo assente per una banale perdita d’acqua lasciata aperta.
Balzerani fu tra gli ultimi brigatisti ad essere catturati nel 1985, insieme a Gianni Pelosi, e venne condannata all’ergastolo per varie attività criminali, tra cui l’omicidio dell’ex sindaco di Firenze Lando Conti. Nonostante la sua permanenza in carcere, Balzerani non si pentì mai delle sue azioni né si dissociò dall’ideologia delle Brigate Rosse. Nel 1993, dichiarò un ‘profondo rammarico’ per le sofferenze inflitte agli altri a causa delle azioni compiute, senza però mostrare alcun segno evidente di pentimento.
Libertà Condizionale e Polemiche
Nel 2006, Barbara Balzerani ottenne la libertà condizionale, per poi essere completamente libera nel 2011. Durante gli anni successivi, lavorò per una cooperativa informatica e si dedicò alla scrittura. Nonostante la sua vita post-carceraria, Balzerani rimase una figura divisiva, soprattutto per la sua mancanza di pentimento. Nel 2018, scatenò polemiche con una dichiarazione su Facebook che attirò l’attenzione di Maria Fida Moro, figlia di Aldo Moro, assassinato durante il sequestro. La Moro criticò aspramente Balzerani, sottolineando la differenza tra chi subisce e chi compie atti di violenza politica.