La polemica su Taurianova, la Capitale Italiana del Libro 2024
La notizia che Taurianova sarà la Capitale Italiana del Libro 2024 ha scatenato una polemica politica. Il sindaco Roy Biasi della Lega ha suscitato l’ira della sinistra, che ha subito lanciato accuse contro la cittadina in provincia di Reggio Calabria. Questo ennesimo episodio di divisione politica ha portato all’attacco dei sindaci di altri comuni esclusi, minacciando addirittura un ricorso contro la decisione della commissione che ha eletto Taurianova.
La rivalità politica si è accesa anche per i 500mila euro in palio insieme al titolo prestigioso. Nonostante la somma considerevole, i sindaci esclusi sembrano disposti a tutto pur di ottenere il riconoscimento di Capitale Italiana del Libro. Il sindaco di San Mauro Pascoli, Luciana Garbuglia, ha addirittura parlato di “censura” verso la decisione, criticando Taurianova e alimentando una polemica che coinvolge anche i media nazionali.
Le critiche infondate e i pregiudizi sulla cultura e il territorio
Le polemiche sulla nomina di Taurianova non si limitano alla sfera politica, ma coinvolgono anche l’ambito culturale. Alcuni attacchi infondati, come la mancanza di una biblioteca nel comune, hanno sollevato critiche immeritate. Il giornalismo, anziché sostenere la crescita culturale di un territorio, sembra preferire il sarcasmo e la denigrazione verso una comunità desiderosa di riscatto e di valorizzazione del proprio patrimonio.
La reazione negativa di alcuni settori politici e mediatici alla designazione di Taurianova come Capitale Italiana del Libro evidenzia pregiudizi dannosi per l’intera nazione. Il riconoscimento a un piccolo comune calabrese dovrebbe essere visto come un’opportunità di crescita e rinascita, soprattutto in contesti lontani dai centri culturali tradizionali. L’occasione potrebbe portare a una nuova fioritura letteraria e culturale in luoghi spesso trascurati e meritevoli di attenzione.